giovedì 14 giugno 2012


LA SOFFERENZA: "Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il Suo Nome"


"La morte piuttosto che i miei dolori" questo l'ardente desiderio di Giobbe dinanzi alla sua malattia...al cospetto dell'insopportabile sofferenza che lo dilania. Nessuno però è disposto ad ascoltarlo "...mi lamenterò nell'amarezza della mia anima". Ed è in questa impossibilità di comunicare la sua condizione che Giobbe compie un passo fondamentale, rinunciando a porre la domanda egoista: "Perché accade questo a me? Perché ora?", e ponendo la domanda generale del senso della vita per tutta l'umanità e per ogni epoca...Comprendendo così che non siamo liberi dal male quando non abbiamo commesso il male...dobbiamo prendere su di noi la sofferenza altrui, quand'anche fossimo "innocenti". In definitiva, Giobbe pensa che Dio abbia voluto associare gli uomini alla sua lotta incondizionata contro il male...Dio chiede a ciascuno di noi 
di portare un frammento della croce.


Giobbe capisce che il male che egli subisce non è la risposta meccanica a una colpa che ha commesso...dal male Giobbe viene interpellato. Attraverso questa Prova, "Qualcuno" lo cerca. E Giobbe finisce per comprendere che questo "Qualcuno" è Dio.


C'è un tipo di dolore che ci fabbrichiamo con le nostre mani perché siamo sciocchi, perché manchiamo di un minimo di saggezza, perché essere fragili, perché deboli, perché inclini al peccato, perché dopo aver sbagliato ritorniamo a fare gli stessi sbagli...e questa è una quota di sofferenza, diciamo così, ragionevole, anche se le conseguenze sono dure. Ma c'è una quota di sofferenza che, invece ragionevole non è; c'è una quota di sofferenza in eccesso: è quella che non è ai nostri occhi motivata, motivabile. Giobbe sperimenta questo tipo di sofferenza...ed è la stessa sofferenza che sperimentiamo tutti, prima o poi, nel corso della nostra vita.
E' giusto a questo punto porsi una serie di interrogativi: su che cosa si basa la Fede? Si basa sull'interessa in vista di una ricompensa? Sul vantaggio che ci procura perché Dio favorisce chi lo ama? Ma se si fonda su questo è vera e autentica fede? Non corre il rischio di essere interessata, opportunistica?


E' proprio nel momento in cui siamo più condizionati, quando ci troviamo al cospetto con la sofferenza, la malattia che ci viene concessa una grande opportunità...che non consiste nella sofferenza stessa, ma nel porci domande, nell'avanzare un'invocazione nei confronti di Dio, con una forza mai avuta prima perché il dolore non ci aveva ancora toccato in maniera così diretta...fino ad allora stavamo bene, ed il nostro "bene" era inteso come "premio" per quello che abbiamo fatto senza renderci conto che quella condizione di benessere era un dono di Dio, che ci regala il bene in maniera del tutto gratuita...bene che puntualmente finiamo per dare per scontato.


"Si,  io prima di te ho avuto venerazione, rispetto, ti trattavo bene, seguivo i tuoi comandamenti, ma ti conoscevo per sentito dire, non ti conoscevo ancora direttamente. C'è voluto questo tunnel per poterti riscoprire!" E' nel dolore che confrontiamo in maniera più forte e diretta con Dio.


Bisogna essere consapevoli di dare a Dio ciò che ci ha chiesto, e fare la Sua Santa volontà, bisogna accogliere ciò che ci dice, anche se non riusciamo a comprenderne il significato o la Sua logica. Spesso il Suo pensiero non corrisponde al nostro...quante volte ci sforziamo di capire e non riusciamo ad afferrare il senso di determinati avvenimenti...specialmente quanto le cose non procedono per il verso giusto diventa più difficile comprenderne le motivazioni.


Ma noi, nullità delle nullità, non possiamo cogliere il fine della volontà del Creatore...sia nella gioia che nel dolore dobbiamo solo ringraziare Dio perché viviamo una vita che è essa stessa rappresentazione quotidiana dell'Amore incondizionato del Nostro Padre.
Siamo   esseri   fragili   e   non   è   facile   per   nessuno   accogliere   il   dolore nella propria vita...non lo è stato per Giobbe...non lo è stato per Gesù quando ha esclamato sulla Croce "Dio mio...perché mi hai abbandonato?" Sulla Croce il Figlio è come costretto a scendere nell'esperienza più comune di tutti noi...Ma dinanzi al dolore, Cristo ci insegna la capacità di accettare la volontà di Dio...sempre e comunque, affinché si compia fino in fondo il disegno che il Padre ha voluto per ognuno di noi.


"Dio ha dato, Dio ha tolto, sia benedetto il Suo Nome" queste le parole di Giobbe, parole che dovrebbero essere scolpite in ognuno di noi.


La mia vita è stata segnata dalla sofferenza e solo dopo aver sperimentato un dolore terribile la mia anima è riuscita a purificarsi, i miei occhi hanno cominciato a vedere, le mie orecchie ad ascoltare, il mio cuore a battere dell'Amore che solo la Fede riesce a donarci. Non ho avuto spiegazioni logiche al perché di tanta sofferenza, ho però trovato l'abbraccio di Dio, più forte e rassicurante di ogni parola...ed è in quell'abbraccio io ho abbandonato tutta me stessa...in quell'abbraccio ho trovato il senso profondo di me. Amare   Dio,   compiere   la   Sua   Volontà, oggi mi appare più facile.


Maria Maistrini


mercoledì 6 giugno 2012


Messaggio del 2 giugno 2012


“Cari figli, sono continuamente in mezzo a voi perché, col mio infinito amore, desidero mostrarvi la porta del Paradiso. Desidero dirvi come si apre: per mezzo della bontà, della misericordia, dell’amore e della pace, per mezzo di mio Figlio. Perciò, figli miei, non perdete tempo in vanità. Solo la conoscenza dell’Amore di mio Figlio può salvarvi. Per mezzo di questo Amore salvifico e dello Spirito Santo, Egli mi ha scelto ed io, insieme a Lui, scelgo voi perché siate apostoli del Suo Amore e della Sua Volontà. Figli miei, su di voi c’è una grande responsabilità. Desidero che voi, col vostro esempio, aiutiate i peccatori a tornare a vedere, che arricchiate le loro povere anime e li riportiate tra le mie braccia. Perciò pregate, pregate, digiunate e confessatevi regolarmente. Se mangiare mio Figlio è il centro della vostra vita, allora non abbiate paura: potete tutto. Io sono con voi. Prego ogni giorno per i pastori e mi aspetto lo stesso da voi. Perché, figli miei, senza la loro guida ed il rafforzamento che vi viene per mezzo della benedizione non potete andare avanti. Vi ringrazio”.


Un messaggio carico di "Misericordia"




                         Mio commento:

I messaggi che ci trasmette Maria sono parola di Cristo: parola dello Spirito Santo.  Questo è un messaggio carico di misericordia, che ci riporta a quando Gesù  sulla Croce pregò per coloro che lo avevano crocifisso…e con la stessa misericordia Maria rivolge la sua attenzione ai cuori più induriti…ai peccatori…affinché la mano del Padre si posi con infinito Amore su di essi, riconducendoli sulla via maestra. Maria ci indica la porta per accedere al Cuore di Cristo, fonte infinita di Pace e Amore. L’uomo, per ritrovarsi in questo Amore, deve rinnovarsi nello spirito, avviando un processo di rigenerazione della mente e del cuore attraverso la preghiera, la meditazione, sperimentando la bontà, la misericordia, la pace ed altro. Rientrando in se stesso, l'uomo ritrova  la presenza della Fede innestata nella sua anima dallo Spirito Santo al momento del Battesimo. 
 

L’Amore per Cristo deve essere il fulcro dell’esistenza di ogni uomo e fondendoci nel Suo Sacro Cuore, nulla potrà esserci precluso. Nella preghiera, nella penitenza e nella confessione troveremo la strada per la salvezza.  Maria ci sosterrà lungo questo percorso. Poniamo al centro della Nostra vita l’Eucaristia, perché Cristo è realmente presente in questo Sacramento e ci invita a nutrire la nostra anima del suo cibo pane degli angeli e cibo dei forti.   «Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui».  
Maria ci invita a pregare anche per tutti i sacerdoti…loro sono la nostra guida, abbiamo bisogno del loro esempio per poter condurre un cammino retto. Il mondo è disseminato di spine, di insidie, ed i sacerdoti non ne sono immuni, perché ancor prima di essere consacrati, sono uomini, e come tali vittime delle tentazioni del male. Per tal motivo non dobbiamo smettere di pregare per l’incolumità del loro spirito, affinché possano condurre in porto nel migliore dei modi possibili la loro santa missione di apostolato.
Ave Maria!

Maria Maistrini


domenica 3 giugno 2012






OGGI LA CHIESA CELEBRA: LA SS. TRINITA'


Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.


Oggi la Chiesa celebra il mistero della Trinità, mistero infinitamente distante da noi, povere creature, la Trinità ha voluto chinarsi su di noi per redimerci, per santificarci e renderci partecipi
della Sua natura divina e della Sua beatitudine. Il Padre e lo Spirito Santo ci hanno tanto amati da darci il Verbo; il Padre e il Verbo con il loro amore incommensurabile ci hanno dato lo
Spirito Santo. Amore grande, unico che inizia con il Battesimo e viene rinnovato con la Cresima (confermazione), non è passeggero ma perdura nella nostra anima (Gv 14,23-31) .


Amatissimi, si, noi crediamo in un Dio che si presenta come comunione di amore per dire che ci ama e ci esorta ad imitarlo.
Lui ci ama, ci ha creati, ci ha plasmati e preparati alla missione che ognuno di noi deve compiere per Lui nel tempo. Apriamo il nostro cuore e lasciamo entrare quel Fuoco che brucia come roveto ardente ma non consuma, anzi ci farà riposare e ci illuminerà diventando il centro della nostra vita. Anche le croci
diventano leggeri perché il nostro cuore è ricolmo di felicità. Il cuore è talmente ricolmo che diventa come un vaso che sta per traboccare. In Te Signore, mio adorato trovo tutto... la delizia del creato, la pace, la serenità, la gioia... mi sento appagata di tutto... la mia anima non cerca altro. Credetemi, vorrei che ogni anima provasse le mie stesse sensazioni e vivere in questo
Amore. Signore mio, Padre, Figlio e Spirito Santo, manda le Tue grazie su tutti coloro che non Ti conoscono, per coloro che il nemico ha distratto e sedotto conducendoli sulla via della perdizione... fa o mio Dio che le coscienze si
risveglino e volino nel Tuo Cuore ansiose di ricongiungersi a restare sempre con Te.
Tu mio Signore, ci hai creati anime libere consapevoli di dire si oppure dire no al proprio destino. Siamo esseri liberi di volare verso il Cielo oppure restare ad infangarci nel fango del mondo e perderci.
La vita cristiana è proprio questa riconoscere l' Amore di Dio è credervi.
Benedetto XVI nella sua enciclica Deus charitas est ha detto: "Davanti alla Trinità le nostre parole sono sempre povere e nascono tante domande. Eppure è un mistero di cui abbiamo esperienza: nell'amore umano succede qualcosa di simile
esempio: due che si amano diventano una cosa nuova pur rimanendo se stessi, scaturisce una realtà che prima non esisteva, come una scheggia di Dio che penetra nel nostro profondo della nostra anima che giorno dopo giorno viene plasmata fino ad essere una cosa sola.




O Santissima Trinità, mistero sconfinato e inesauribile di amore e di bontà che col Santo Battesimo hai posto la Tua Dimora nel mio cuore fa che ogni giorno io possa adorarti e vivere in piena comunione con TE.




Maria Maistrini

mercoledì 30 maggio 2012


Preghiera a Maria


Maria... tu che hai cominciato ad essere la Madre di tutti a Betlemme, nella casa di Nazareth, per le vie della Palestina, sul Golgota... noi figli ingrati e peccatori ti imploriamo affinché la benedizione del Cielo scenda su tutti noi e ci protegga dal demonio e i suoi adepti. Amen.
(maria maistrini) 

martedì 29 maggio 2012

La Vita per la Gloria del Padre | Madre Eugenia Elisabetta Ravasio

Cliccando in link sottostante vi troverete nel sito appartenente alle  Missionarie "Unitas in Christo ad Patrem" comunità fondata da Madre Eugenia Elisabetta Ravasio, dove ella visse fino al 1990 quando tornò alla Casa del Padre. 
Lo scopo di Madre Eugenia Ravasi, è quello di far conoscere al mondo i Messaggi del Padre. ..

Che la SS. Trinità illumini la mente e il cuore di quanti si adoperano a divulgare questi messaggi, elargendo su di loro
copiose benedizioni.

La Vita per la Gloria del Padre | Madre Eugenia Elisabetta Ravasio

Catechesi di padre Marinko
Medjugorje, 22/05/12

Cari amici, vi saluto tutti.
Sono padre Marinko. Sono cappellano qui nella parrocchia di Medjugorje.
Voglio parlarvi in lingua italiana. Provo. Marija (Dugandzic) è qui, perciò sono sicuro: se non và traduce lei.
Io sono nato qui vicino, a pochi chilometri da qui. Avevo 13 anni quando Maria è apparsa. Ero qui, ma non voglio parlarvi di questo. Medjugorje è parte della mia vita. Sono diventato francescano a causa di ciò.
Che cosa è importante qui? Che cosa succede qui? Qual è l’invito più importante nei messaggi della Madonna? La Madonna ci lascia i messaggi ogni mese; ci educa attraverso i messaggi. Ma che cosa è più importante? Preghiera, conversione, pace… La Regina della Pace… Qual è l’invito più importante non so, ma l’invito più frequente è la preghiera. “Pregate, pregate, pregate”. Perché così spesso l’invito “pregate”? Perché la preghiera è così importante per noi? Perché? Nell’ultimo messaggio la Madonna dice: “Pregate e aprite i vostri cuori come il fiore si apre al calore del sole”. Da questo possiamo vedere una cosa importante della preghiera. La preghiera è questo: ci apriamo a Dio. Dio è come il sole. Noi siamo come il fiore. Può il fiore non fiorire se ci sono tutte le condizioni? Acqua, calore, luce… Può non fiorire? No, fiorisce. Tutte le condizioni sono presenti: fiorisce. Ma l’uomo è possibile che non fiorisca. Non si apre. Può rimanere senza pace, senza felicità. E’ così. Ma la Madonna dice: “Pregate, pregate. Aprite i vostri cuori”. Perché possiamo rimanere chiusi alla fede? Perché è possibile? “Pregate”. Con la preghiera potete avere la pace. Possiamo vedere perché: perché il cuore può essere duro. Il nostro cuore può essere duro…
Quali sono le cause di questa durezza? Ricordiamoci: il seminatore semina, ma il seme cade sul terreno duro. Rimane senza frutti. Anche il cuore dell’uomo può essere duro. Che cosa causa la durezza del cuore? Che cosa? Io penso: se non perdono il cuore è duro. Se non cambio il cuore è duro. Se non accetto la croce il cuore è duro. Gesù semina la Sua Parola , ma la Parola cade sul terreno duro. Sono a Messa, prego, ma non accetto questa Parola, questi semi. Non ci sono i frutti.
Conversione, perdonare, accettare la croce. Tre condizioni importanti per la preghiera.
Vediamo.
La conversione. Che cos’è la conversione? Perché la conversione è così importante? Ricordiamoci due persone: il fariseo nel Tempio e il pubblicano. Il fariseo prega, digiuna due volte alla settimana, paga le decime di tutto quello che possiede, ma non è giustificato. Gesù dice: “Non è giustificato davanti a Dio”. Questo pubblicano, che è peccatore, invece è giustificato. Perché? Queste persone sono lo specchio per l’anima. Perché anche noi preghiamo, ma rimaniamo senza frutti. Ritorniamo a casa come eravamo. Gesù dice: “Perché questo fariseo si giustifica”. Giustifica se stesso. “Io sono una persona giusta. Io sono una persona buona. Tu non sei una persona buona. Tu non sei una persona giusta. Grazie Dio perché sono una persona buona. Grazie perché non sono come questi adulteri, ladri e come questo pubblicano. Grazie perché sono una persona giusta”.
Mi ricordo, ero chirichetto, avevo 10 – 11 anni, dopo la Messa viene in sagrestia un uomo e dice al sacerdote che ha celebrato: “Complimenti per la predica. Tutto gli hai detto. Bene gli hai detto”. “A chi?” “A loro!” Agli altri, non a lui. Lui è una persona giusta, una persona buona. Agli altri… Quando questa persona torna a casa c’è un cambiamento? E’ possibile un cambiamento? No. E’ convinto. Questo fariseo è convinto di fare bene. E’ convinto.
Adesso i terroristi fanno altrettanto. Sono convinti che fanno il bene. Lo fanno per Dio, per la religione, per la nazione. Sono convinti. Sono ciechi. L’uomo può essere cieco e non saperlo. Perciò Gesù non condanna queste persone. Sono ciechi. Non si può condannarle. Non si può. Sono ciechi. Questo fariseo è cieco. Non vede se stesso: vede gli altri. “Io non devo cambiare. No! Gli altri devono cambiare” Non io, ma mia moglie deve cambiare. Non io, ma mio marito deve cambiare. Non io, ma i miei vicini di casa devono cambiare”. Non c’è cambiamento e non c’è la pace. Non c’è felicità. Prego, celebro la Messa , ma la pace non c’è.     
Perciò, cari amici, è importante ciò che fa il pubblicano, dice Gesù. Quello che fa il Figliol prodigo. Che cosa è importante? Vedere se stesso. Cambiare se stesso e non gli altri. Se tu cambi anche gli altri cambiano. Questa è, cari amici, la condizione per la preghiera. Non cambiare gli altri: cambia te stesso. Vedere bene in se stessi, cari amici.
Adesso la pace è possibile. Adesso: se cambio, se mi converto. Adesso posso essere felice. Adesso è possibile che la pace sia con me.
Un’altra condizione è il perdono. Si, io prego, digiuno – come il fariseo due volte la settimana – faccio il bene agli altri, ma non perdono. Questo indurisce il mio cuore. Tu devi domandarti: perché hai il cuore duro? Perché non hai la pace? Forse non hai perdonato. Se non perdoni il cuore è duro. Il terreno del tuo cuore è duro: tu ascolti la Parola di Dio, ma non c’è cambiamento, perché non perdoni.
Che cosa è il perdono? Cosa è il senso del perdono? Noi pensiamo: “Come posso perdonare una persona che mi ha fatto un’ingiustizia? Come posso?” Pensiamo: “Se io perdono io perdono questa ingiustizia”. No” Non perdono l’ingiustizia. L’ingiustizia è ingiustizia. Come posso perdonare l’ingiustizia?
Perdonare vuol dire liberarsi. Perdonare vuol dire guarire. Guarire le ferite che sono nel mio cuore.
Per esempio: due amici erano in un campo di concentramento insieme durante la guerra. Tanti anni dopo la guerra si incontrano e uno dice all’altro amico: “Ai perdonato i nazisti?” “Si, ho perdonato”, dice l’uomo. “E tu?” “No! Ancora adesso li odio. Non li ho perdonati”. L’altro risponde: “Amico mio, ancora adesso tu sei loro prigioniero. Non sei libero, perché hai odio in te. Tu odi gli altri. Tu sei prigioniero del male”.
Questo, cari amici, succede se non perdoniamo. Siamo prigionieri del male. Perciò bisogna perdonare. Voglio essere libero! Voglio essere libero. Libero.
Un altro esempio. Un ubriacone camminava sulla strada con ustioni su entrambe le orecchie. Un amico lo incontra e gli domanda: “Cosa è successo? Perché hai queste ustioni sulle orecchie?” “Mia moglie ha lasciato il ferro da stiro caldo. Quando il telefono ha suonato per sbaglio ho preso il ferro da stiro”. “Capisco” dice l’amico. “Ma come mai anche sull’altro orecchio?” “Ah, quel maledetto matto ha telefonato un’altra volta!”
Tutti sono colpevoli, tutti. Solo lui non lo è. Tutti: la sua donna, il ferro da stiro caldo e quello che ha telefonato. Solo lui non lo è. E cosa succede? Lui ha le ustioni. Lui soffre. Lui ha dolore. Questo succede, cari amici, se non perdono. Io soffro. Il dolore è nel mio cuore. I miei nemici non sono quelli che mi odiano: i miei nemici sono quelli che io odio. Per me non è un problema se gli altri mi odiano. E’ un tuo problema se tu mi odi. Ma se io ti odio… Questo è un mio problema. Il problema è in me. Io soffro. Perciò perdonare, cari amici.
Lasciate il passato. Vivete adesso, senza pesi. Vivete liberi.
Ma come perdonare?  La Madonna ci insegna come perdonare. Dice: “Pregate per avere l’amore verso la persona che vi ha ferito”. Un’altra difficoltà. Come posso pregare per avere amore verso una persona che mi ha ferito? Come posso? Non posso. Non posso. La odio. A prima vista c’è una difficoltà, ma dopo vediamo che non c’è. Perché l’odio è la malattia. L’amore è la medicina. Solo l’amore è la medicina. Se tu preghi per l’amore tu vai alla farmacia di Gesù e Gesù ti da la medicina: l’amore. Non devi pagare. Prega per l’amore: “Gesù dammi amore nei confronti della persona che mi ha ferito, che mi ha fatto ingiustizia”. Io, per esempio, ho pregato tre giorni così quando ho conosciuto questa preghiera. La Madonna ha detto ciò e padre Slavko Barbaric ha scritto questo messaggio del perdono: pregate per l’amore. “Dammi amore Gesù”. Dopo quei tre giorni ho avuto questa magnifica esperienza della libertà. Io ero libero. Da quel momento ho conosciuto il processo che succede in me se non perdono, se io porto in me questi pesi, questi dolori. Cosa succede se prego per l’amore? Il ghiaccio, la durezza sparisce. Io divento libero.
Cari amici vi raccomando questa bellissima preghiera. Se c’è una persona che non ami, che è un peso per te, una croce per te, che ti ha ferito, prega per l’amore per lei. “Dammi la medicina Gesù”. E tu sei libero. Tu sei libero e puoi vedere il bene; tu puoi vivere la felicità.
La terza condizione, cari amici, è accettare la croce. Se non accetti la croce non c’è la possibilità della pace. Tu ti lamenti con Dio, tu chiedi a Dio “dammi salute”, ma se non accetti la croce non ce la fai. Gesù dice: “Accetta la croce. Prendi la croce”. Perciò “dammi amore Gesù che possa accettare la croce”. Che cosa succede? La croce diventa più leggera. Non è pesante come era prima. Una persona è una croce per me. “Dammi amore Gesù per questa persona”. Questa persona non è più pesante come prima.
Cari amici, questo è ciò che ho voluto dirvi riguardo a quello che secondo me è più importante. La Madonna ci invita alla pace e la strada che ci porta alla pace è la preghiera. Ciò di cui vi ho parlato è la via verso la preghiera, ma la preghiera è il momento in cui siamo come il fiore che si apre al calore del sole. Siamo davanti al sole. Il sole, Gesù, ci da amore. E’ questo il calore. Il Suo amore. Come il calore del sole per il fiore, così anche l’amore viene da Dio. Ma dobbiamo riconoscere questa durezza in noi. Pregare perché possiamo vedere noi stessi, cambiarci, perdonare e accettare la croce.
Grazie per la vostra pazienza.   
Questo era dal cuore. Ne sono convinto, ma non so come era nella lingua italiana.
Adesso due o tre domande.

·        Ci può dire qualcosa sulla Commissione della Santa Sede qui a Medjugorje?
P. M. La commissione lavora. Questo è importante. Non posso dirvi niente. Non so, ma io so che la commissione lavora e controlla tutto. Questo è importante: vedere i veggenti e cosa succede qui.

-         Ci sono persone che fanno fatica a perdonare se stessi. Anche quello è un problema. E’ vero?
P. M. Sì. Se non perdoniamo noi stessi naturalmente è un problema. Grazie per questa domanda. Noi possiamo essere i nostri nemici. Io sono mio nemico se non perdono. Non mi amo. Come posso amarmi se non mi amo. Queste persone non credono che Dio le ha perdonate. Non credono.
Per esempio. Tu non credi se ti amo. Ma, per favore, credimi. Credimi: ti amo! Dio anche dice a noi: “CrediMi! Ti  amo, ti amo. Devi solo credere!. Dio ci ama. Gesù ci dice questo. Dio ci ama.
Questa è l’esperienza della confessione. Deve essere l’esperienza della confessione: Dio mi ama; io sono amato. Questo cambia me. Cambia il mio cuore. Non c’è più ghiaccio in me. Non c’è più durezza interiore. Io sono amato. Io posso cominciare di nuovo. Questo è il messaggio della confessione. Naturalmente se Dio mi ama anche io posso amarmi. Dio mi perdona, allora anche io posso perdonarmi. Questo è importante, perché anche gli altri possono vedere e fare lo stesso. Dio vede i miei peccati e mi ama. Io ho esperimentato che anche io mi perdono, perché Dio mi ama. Anche gli altri hanno i peccati. Che cosa facciamo noi? “Come hai potuto fare un peccato?” Ho dimenticato che anch’io posso sbagliare. Non voglio perdonarti. Ho dimenticato che io cerco questo perdono per me: “Dio perdonami”. Possiamo essere egoisti. La confessione è una scuola. Io sono egoista: cerco il perdono di Dio per me e gli altri? Noooo. Non voglio perdonare.

-         Come posso perdonare se lui non chiede il mio perdono?
P. M. Perdono perché mi amo. Perdono, perché voglio essere libero. Io. Ricordiamoci: se cambio me anche gli altri si cambiano. Se io sono libero anche gli altri cambiano, perché li vedo con occhi diversi, non con odio. Se cambio me stesso anche gli altri cambiano. Perciò è importante che io perdoni.
Per esempio: tu non chiedi a me di perdonarti. Io non sono libero. C’è una catena. Non sono libero. Ma voglio essere libero da te. Ti perdono. Se tu vuoi perdonarmi o no… E’ un tuo problema. E’ un tuo problema . L’odio è in te. Io voglio perdonarti, perché voglio essere libero.
  
-         Perdonare significa anche fraternizzare?
P. M. Riconciliarsi? Non deve essere. La riconciliazione può venire, ma la prima cosa è il perdono. Liberarsi. Se cambio me stesso anche gli altri cambiano. Io sono libero. Naturalmente io posso riconciliarmi con te, ma questo non è al primo posto. Il perdono è al primo posto. La riconciliazione è la conseguenza. Può essere, ma non deve essere.

-         Non riesco a mettere Dio al primo posto nella mia vita.
P. M. Non riesco a seguire il primo comandamento di Dio. Gesù dice: “Se ami il tuo prossimo ami anche Dio”. Naturalmente la Madonna ci invita a prendere tempo per Dio. Nel messaggio di febbraio o marzo ci dice: “La preghiera sia per voi un bisogno”. Ho bisogno della preghiera a Dio. La preghiera è come il sole per il fiore. Nel silenzio. Bisogna più ascoltare che parlare. Bisogna più ricevere che dare. Pregare come Maria, la sorella di Marta. Essere come Maria. Guardare, ascoltare. Prendere tempo per Dio.
Ci sono due mezzi per amare Dio: prendere tempo per Dio e amare il prossimo.

-         Voglio perdonare, ma questa persona non vuole avvicinarmi.
P. M. Perdono e sono libero davvero. Che tu voglia avvicinarmi o meno. Io ti perdono, perché voglio essere libero.
Grazie.
 Fonte: Info da Medjugorje

sabato 26 maggio 2012


A Pentecoste, tutti i discepoli di Cristo sono chiamati a diventare testimoni.


Il miracolo della Pentecoste, realizzatosi attraverso la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli riuniti nel cenacolo, viene descritto  da Luca nel 2° capitolo degli Atti degli Apostoli: “Quando il giorno della Pentecoste giunse, tutti erano insieme nello stesso luogo.(..) Apparvero delle lingue come di fuoco che si dividevano e se ne posò una su ciascuno di loro. Tutti furono riempiti di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito Santo dava loro di esprimersi.”
Così si realizzò il miracolo divino della Pentecoste: gli apostoli, ricevuto il dono dello Spirito Santo, furono colmi della sapienza e dei doni di Dio dei quali si servirono per diffondere il messaggio del Padre celeste.

Amatissimi, Gesù ci ha promesso che lo Spirito Santo sarà la guida, l'animatore
e il consolatore degli apostoli, della Chiesa e della vita dei cristiani, sarà sempre
presente anche se invisibile - continuerà ad ispirare la divulgazione del Vangelo di
salvezza e aiuterà a comprendere il significato del messaggio di Cristo; che ne
assicurerà la continuità. Lui il Consolatore, il Paraclito, farà si che nella Chiesa
perduri sempre la stessa verità. Gesù riferendosi agli Apostoli e in seguito, troverà fondamento della continuazione tra le generazioni di discepoli e di confessori di Cristo, che si susseguiranno nei secoli ci dice : "Quando verrà il consolatore,  che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, Egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin da principio" (Gv 15,26-27). Pertanto fratelli e sorelle amatissimi, apriamo il nostro cuore all'accoglienza del Suo messaggio, cercando di conformarci a Cristo con uno stile di vita corrispondente. Lo Spirito Santo è la suprema guida dell'uomo, è la luce che illumina la nostra anima, e noi che siamo pieni di Spirito Santo dobbiamo portare a tutti gli uomini l'annuncio di ciò che Cristo fece ed insegnò,
specialmente della sua croce e della sua Risurrezione, anche noi come Cristo
dobbiamo accettare con fede le croci di tutti i giorni aprendo gli occhi dello spirito
e distribuendo a tutti dolcezza e amore.

A Pentecoste, tutti i discepoli di Cristo sono chiamati a diventare testimoni.

Vieni Santo Spirito, che procedi dal Padre e dal Figlio! Vieni Spirito Santo, Alfa e Omega dell'Universo! Vieni Spirito Santo che con Maria ci hai dato Gesù Cristo! Vieni Spirito Santo, soffio che genera la vita! Vieni Spirito Santo, Sposo di Maria! Vieni Spirito Santo, Voce della Chiesa! Vieni Spirito Santo guida della barca di Pietro. Vieni Spirito Santo luce del Sommo Pastore. Viene Spirito Santo che conduci ai sentieri divini. Vieni Spirito Santo anima della Chiesa, sposa bella di Cristo. Viene spirito Santo custode e guida della chiesa madre dei Santi. Vieni Spirito Santo, anima di chi abiti! So che se ti chiamo, tu vieni a me, perché... Sei ... Colui che soffia dove vuole; Colui che non ha né spazio né tempo; Colui che abita in ogni luogo e in ogni cuore! Perché sei...ogni moto d'Amore! Sei...l'aurora! Sei...Il presente e il tuo futuro! Perché prima che il mondo fosse Tu Eri! Perché Tu sei..."Persona" con il Padre e il Figlio! Vieni Spirito Santo, donami sapienza e scienza, fammi comprendere la verità tutta intera... Donami la Tua Luce... Vieni Spirito Santo scendi dentro di me, illumina le tenebre del cuore mio... Vieni e prometto che questo mio povero cuore diventerà il tempio del Tuo riposo. Amen, Amen.

Ave Maria!

Maria Maistrini

sabato 19 maggio 2012

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo.

Il mistero della Trinità, mistero infinitamente distante da noi, povere
creature, la Trinità ha voluto chinarsi su di noi per redimerci, per santificarci e renderci partecipi
della Sua natura divina e della Sua beatitudine. Il Padre e lo Spirito Santo ci hanno tanto amati
da darci il Verbo; il Padre e il Verbo con il loro amore incommensurabile ci hanno dato lo
Spirito Santo. Amore grande, unico che inizia con il Battesimo e viene rinnovato con la Cresima
(confermazione), non è passeggero ma perdura nella nostra anima (Gv 14,23-31) .

Amatissimi, si, noi crediamo in un Dio che si presenta come comunione di amore
per dire che ci ama e ci esorta ad imitarlo.
Lui ci ama, ci ha creati, ci ha plasmati e preparati alla missione che ognuno
di noi deve compiere per Lui nel tempo. Apriamo il nostro cuore e lasciamo
entrare quel Fuoco che brucia come roveto ardente ma non consuma, anzi ci farà
riposare e ci illuminerà diventando il centro della nostra vita. Anche le croci
diventano leggeri perché il nostro cuore è ricolmo di felicità. Il cuore è
talmente ricolmo che diventa come un vaso che sta per traboccare. In Te Signore,
mio adorato trovo tutto... la delizia del creato, la pace, la serenità, la
gioia... mi sento appagata di tutto... la mia anima non cerca altro. Credetemi,
vorrei che ogni anima provasse le mie stesse sensazioni e vivere in questo
Amore. Signore mio, Padre, Figlio e Spirito Santo, manda le Tue grazie su tutti
coloro che non Ti conoscono, per coloro che il nemico ha distratto e sedotto
conducendoli sulla via della perdizione... fa o mio Dio che le coscienze si
risveglino e volino nel Tuo Cuore ansiose di ricongiungersi a restare sempre con Te.
Tu mio Signore, ci hai creati anime libere consapevoli di dire si oppure dire
no al proprio destino. Siamo esseri liberi di volare verso il Cielo oppure
restare ad infangarci nel fango del mondo e perderci.
La vita cristiana è proprio questa riconoscere l' Amore di Dio è credervi.
Benedetto XVI nella sua enciclica Deus charitas est ha detto: "Davanti alla
Trinità le nostre parole sono sempre povere e nascono tante domande. Eppure è un
mistero di cui abbiamo esperienza: nell'amore umano succede qualcosa di simile
esempio: due che si amano diventano una cosa nuova pur rimanendo se stessi,
scaturisce una realtà che prima non esisteva, come una scheggia di Dio che
penetra nel nostro profondo della nostra anima che giorno dopo giorno viene

plasmata fino ad essere una cosa sola.


O Santissima Trinità, mistero sconfinato e inesauribile di amore e di bontà che col Santo Battesimo hai posto la Tua Dimora nel mio cuore fa che ogni giorno io possa adorarti e vivere in piena comunione con TE
Maria Maistrini

giovedì 10 maggio 2012

LA FEDE DI MARIA

Tutti sappiamo che la fede è un dono, una luce che penetra le ombre e squarcia le tenebre. Ma...nessuno può avere la fede di Maria, per questa sua fede Elisabetta la chiamò "beata". Fede viva, gioiosa, tutta immersa nell'amore di Dio. La sua fede le ha fatto vedere che il Trono di Dio è l'unica roccia che non muta e non cade. Maria
è nostro modello, maestra di formazione, lei è con noi, incessantemente e prega Dio affinché anche noi possiamo imitare questa sua fede fatta di dono e virtù. La fede di Maria non vacillò neppure sotto la croce quando vide il suo Figlio morto e crocifisso, Maria stette ferma senza fiatare, credette che su quella croce era inchiodato Dio. Restiamo alla scuola di Maria, viviamo i suoi messaggi ed imitiamone le virtù.

Ave Maria!

Maria Maistrini

Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!







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Esposizione dei misteri

Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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