sabato 26 giugno 2010

Cercate ogni giorno la protezione di Maria

Cercate ogni giorno la protezione di Maria, Madre del Signore e specchio di ogni santità. Ella, la Tutta Santa, vi aiuterà ad essere fedeli discepoli del suo Figlio Gesù Cristo.
È proprio ora che ci è data nella Madonna la miglior difesa contro i mali che affliggono la vita moderna; la devozione mariana è la sicura garanzia di protezione materna e di tutela nell'ora della tentazione.



Il Cardinale Ratzinger, ora Benedetto XVI, confidò a Vittorio Messori:

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Vittorio Messori - Ipotesi su Maria pag.234


Papa San Pio X nella sua lettere Enciclica Ad diem laetissimum diceva:

Noi vogliamo dire di "tutto restaurare in Gesù Cristo". Poiché chi non accetta che non vi è strada più sicura né più facile se non quella di Maria, per la quale gli uomini possono arrivare fino a Cristo e ottenere mediante Gesù Cristo questa perfetta adozione filiale che rende santi e senza macchia allo sguardo di Dio?


San Luigi Maria Grignion de Montfort nel suo Trattato della Vera Devozione a Maria afferma:

Per il fatto che la santissima Vergine è necessaria a Dio, di una necessità detta ipotetica, e cioè derivante dalla sua volontà, bisogna dire che ella è ancor più necessaria agli uomini per raggiungere il loro ultimo fine. Non si deve dunque confondere la devozione a Maria con le devozioni agli altri Santi, come se non fosse più necessaria di quelle e fosse soltanto di soprappiù.;
TVD n.39


«Esserti devoto, o Vergine santa --dice san Giovanni Damasceno-- è un'arma di salvezza che Dio dà a coloro che vuol salvare»;
TVD n.41

Se la devozione verso la Vergine santa è necessaria a tutti gli uomini, semplicemente per raggiungere la propria salvezza, essa è ancora molto più necessaria a coloro che sono chiamati ad una speciale perfezione.;È mio personale convincimento che nessuno possa giungere ad un'intima unione con Nostro Signore e ad una perfetta fedeltà allo Spirito Santo, senza una grandissima unione con la Vergine santa ed una grande dipendenza dal suo soccorso.

Soltanto Maria ha trovato grazia presso Dio
, senza l'aiuto di nessun'altra pura creatura. Soltanto per mezzo di lei hanno trovato grazia presso Dio quanti dopo di lei l'hanno trovata. Soltanto per mezzo di lei la troveranno ancora quanti verranno in seguito.
Già piena di grazia quando fu salutata dall'arcangelo Gabriele, Maria ne fu ricolma con sovrabbondanza quando lo Spirito Santo stese su di lei la sua ombra ineffabile. Poi crebbe talmente di giorno in giorno e di momento in momento in quella duplice pienezza, che raggiunse un grado di grazia immenso e inconcepibile. Pertanto, l'Altissimo l'ha costituita unica depositaria dei suoi tesori e unica dispensatrice delle sue grazie, perché essa nobiliti, innalzi e arricchisca chi vuole, faccia entrare chi vuole nella via stretta del cielo, faccia passare ad ogni costo chi vuole per la porta stretta della vita, e a chi vuole conceda trono, scettro e corona di re.
Dappertutto e sempre Gesù è il frutto e il figlio di Maria. Dappertutto Maria è il vero albero che porta il frutto di vita, la vera madre che lo genera.;
TVD n.43, 44;




Vittorio Messori nel suo libro "Ipotesi su Maria" scrive:

<<>dopo, quando si è entrati in intimità con il Figlio e questi fa accedere "dentro alla casa". Ci si accorge, allora, che quella presenza discreta è in realtà essenziale; che non è un di più , non è l'accessorio che può esserci o no, non è una devozione da tollerare in anziani bigotti, non è la "diversione" che ti impedisce di concentrarti su Gesù solo. Al contrario!
Vittorio Messori - Ipotesi su Maria pag.12



Da ciò che ho riportato fino ad ora, si può intuire come e quanto sia importante la devozione a Maria Santissima per la vita di un cristiano. Queste pagine vogliono aiutare a scoprirla e ad approfondirla.

venerdì 11 giugno 2010


PREPARAZIONE ALLA S. MESSA
IN UNIONE A MARIA SS.
composta da S. Ecc. Rev.ma Mons. Pasquale Morganti
già Vescovo di Bobbio, Arcivescovo di Ravenna e Vescovo di Cervia.

Preghiera: «Gloriosissima Mater Dei, Virgo Maria, tota fiducia mea, pre cor Te ut mihi miserrimo peccatori adsistere hac hora digneris, qua pretiosissimum Filii tui Corpus et Sanguinem aeterno Patri oblaturus sum; sicut amans et dolens eidem Filio tuo in Cruce pendenti adstitisti. Plena es gratiarum, plena rore coelesti, innixa super Dilectuin tuum, deliciis affluens. Ciba ergo pauperem tuum de supereffluenti mensa tua, tuarumque virtutum vestibus indue me, ut his ornatus divino conspectui gratus appaream. Aperi manum tuam et imple me benedictioníbus, quibus Te Deus benedixit in aeternum, ut Te interveniente, tremenda Mysteria acceptabiliter perficere, et Sancta Sanctorum digne merear degustare.

«Domine Deus meus, Creator mens, et Redemptor mens, cum tali affectu, reverentia, laude et honore, cum tali gratitudine, dignitate et amore, cum tali fide, spe et puritate te affecto hodie suscipere, sicut te suscepit et desideravit Sanctissima Mater tua, gloriosa Vírgo Maria quando Angelo, evangelizanti sibi Incarnationis mysterium, humilter ac devote respondit: Ecce Ancilla Domini fiat mihi secundum verbum tuum

Atto di Fede: «Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine»[i]. Prodigio simile stai, o Gesù, per rinnovare in me. Anch’io tra poco articolando le tremende parole della Consacrazione, in certo modo, non meno meraviglioso, ti darò un’altra vita, la vita sacramentale, sicché nelle mie mani si rinnoverà quanto operossi nel seno della tua SS. Madre. Come al «fiat» pronunciato da Maria Tu scendesti ad umanarti in Lei, cosi scenderai tosto nelle mie mani appena io proferirò la formola del Sacramento. Credo, o Gesù, credo. Il senso cieco e tardo domanderà: «Come avverrà questo?[ii]» ma la fede lo appagherà dicendo: «Su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo… nulla è impossibile a Dio»[iii] Oh Maria piena di fede «Tu che hai creduto[iv]» alle parole di semplice Angelo, comunica a me, la tua gran fede alle parole di Dio medesimo.

Atto di Umiltà: «Tu ad liberandum suscepturus hominem, non horruisti Virginis uterum![v]» Anima mia, senti la Chiesa, che stupisce ancora come Gesù non abbia provato orrore ad incarnarsi nel seno di Maria. Eppure di questo seno essa medesima va’ decantando la purezza, la santità, la ricchezza e lo splendore chiamandolo «Vas spirituale, Vas honorabile, Foederis Arca, Domus aurea!» Qual meraviglia adunque che su trono siffatto abbia amato fermarsi anche il Re dei Re? L’ammirazione della Chiesa non offenderà Maria, di cui pare poco apprezzare l’immensa virtù? No, Maria non si offende: anzi Ella stessa ha posto in certo, modo sul labbro alla Chiesa, quella frase col suo esempio. All’udir da Gabriele: «Ave, piena di grazia… il Signore è con Te». Ella «rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto[vi]» trovando strano a sé un saluto sì lusinghiero e sublime. E ricevendo le congratulazioni per la sua sorte incomparabile da Elisabetta espresse ripetutamente i suoi sensi d’umiltà: «Ha guardato l’umiltà della sua serva… ha innalzato gli umili… ha ricolmato di beni gli affamat[vii] dicendosi bassa ancella, mancante, di tutto, ché anche nel possesso di tante singolari virtù riconoscevasi un nulla in confronto del Dio d’ogni perfezione.
Or dunque, donde piglierò io ardire per accostarmi a questo gran Dio, e riceverlo in questo mio cuore, ove non solo non isplende l’oro dell’Arca dell’Alleanza, ma vi fermentano passioni più abbiette? Se Maria si turba accostandosi a te posso io men che disperare e fuggire dal tuo cospettto? Ma in buon punto mi sovviene che tu, o Maria, sei la Regina dei miserabili, l’asilo dei derelitti: per te dunque, o mistica Porta del Cielo «Ianua coeli» io mi farò animo ad entrar da Gesù.

Atto di Confidenza: Ah tu, Gesù, non mi scaccerai, no, ché non il puoi, se Maria mi precederà. Coraggio, anima mia; «Va a questa madre di misericordia, e palesale le piaghe che porti nell’anima per le tue colpe: allora ella certamente pregherà il Figlio che ti perdoni, per quel latte ch’ella gli diede[viii]; e il Figlio, che tanto l’ama, certamente l’esaudirà;»[ix]. … «Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potrà sussistere?[x]» Lo so, ma anima mia, senti la voce consolante di tua Madre: «Di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono[xi]». Orbene, o mio Gesù, benché compreso dell’infinita tua perfezione e dell’immensa mia miseria e turbato nell’animo, come Maria, per aderire ai pressanti inviti tuoi e della carissima tua e mia Madre, sul suo esempio mi acquieto e dico pien di gioia: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto[xii]». Perdonatemi intanto tutti i miei peccati, de’ quali mi dolgo, e accetta e convalida il proposito di non più ricadervi.

Atto di Desiderio: Anima mia, conosceva la Vergine SS. le promesse divine circa il venturo Messia fatte ai Patriarchi e profeti: «come aveva promesso ai nostri padri[xiii]»: or con quali vampe d’amore non avrà quel Cuore desiderato Gesù, detto appunto «Desiderato da tutte le genti[xiv]»? Con qual’ansia infuocata il virgineo e tenero suo Cuore non avrà ripetuto co’ suoi Padri: « manda chi vuoi mandare![xv]… Si apra la terra e germini il Salvatore! Le nubi piovano il giusto! [xvi]… donaci la tua salvezza[xvii]… Signore, piega il tuo cielo e scendi [xviii]». O Maria, ah! dimmi: quante volte lo chiamavi in un sol giorno il futuro Salvatore?… «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo[xix]» O Mamma mia, quanto affetto per Gesù in queste poche parole; quanto desiderio! Dimmi ancora. o Maria, come ti struggevi di rivedere le care sembianze del tuo Gesù e di goderne gli amplessi, quando Egli era assente per attendere alla predicazione! Dimmi lo schianto del tuo Cuore quando Gesù si staccò anche da Te per salire al Cielo?! Dimmi gli slanci tuoi verso l’empireo nel resto della vita, lontana da Gesù! Ah chissà quante volte ripetesti le amorose lamentele del tuo gran Padre Davide: «Quando verrò e vedrò il volto di Dio?[xx]… Chi mi darà ali come di colomba, per volare e trovare riposo?[xxi]… Di te ha detto il mio cuore: “Cercate il suo volto”; il tuo volto, Signore, io cerco[xxii]. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente![xxiii]… Ho corso assetato![xxiv]… Mio Dio, non tardare![xxv]… L’anima mia languisce e brama gli atri del Signore![xxvi]… Ho sperato: ho sperato nel Signore![xxvii]» – Oh Gesù, ho anch’io tutti i motivi per desiderarti sì focosamente vicino a me; anch’io posso aspettarmi un vero Paradiso con te, promettermi le gioie medesime di Maria: anch’io dunque anelo a te. lo vengo. Accompagnami tu, Maria, porgimelo tu il tuo e mio Amore, come il porgesti ai Pastori e ai Magi ed a molte anime elette, che poterono condividere teco la sorte invidiabile di stringersi in braccio Gesù.

giovedì 3 giugno 2010

Omelia del giorno 6 Giugno 2010

Santissimo Corpo e Sangue di Cristo (Anno C)

CORPUS DOMINI: l’incredibile Amore di Dio

"Sion, loda il Salvatore, la tua guida, il tuo pastore con inni e cantici.

Impegna tutto il tuo fervore, Egli supera ogni lode, non vi è canto che sia degno.

Pane vivo, che dà vita: questo è tema del tuo canto, oggetto della lode" (dalla sequenza della S. Messa).

Ci sono parole che fanno sobbalzare di stupore e di gioia insieme: uno stupore ed una gioia interiore profondi per noi poveri uomini, che ci permettono di entrare là dove è il centro dell'Amore, il Cuore del Padre. Già è difficile per noi entrare nel sacrario gelosamente custodito del cuore degli altri, ossia sapere come e quanto ci ami uno che si dichiara amico.

E tutti facciamo l'esperienza che l'amicizia, se è vera, profonda, è un bene che non conosce tramonto, è un prezioso, libero dono che aiuta a condividere gioie e sofferenze. Incredibile dono, ma è anche vero che troppe volte è ridotto ad un 'effimero', che si ferma alle parole, ma non varca la porta del cuore.

Ma le parole che Gesù oggi ci offre, solennità del Corpus Domini, ci rassicurano di come, in Dio, la natura dell'amore davvero non ha confini né di tempo né di spazio:

"Io sono il pane vivo disceso dal cielo dice Gesù chi mi mangia vivrà".

Il Concilio Vaticano II così definisce l'Eucarestia:

"Il nostro Salvatore, nell'Ultima Cena, la notte in cui fu tradito, istituì il Sacrificio eucaristico del suo Corpo e del suo Sangue, onde perpetuare nei secoli, fino al suo ritorno, il Sacrificio della croce, e per affidare alla sua diletta Sposa, la Chiesa, il memoriale della sua morte e resurrezione, sacramento di pietà, segno di unità, vincolo di carità, convito pasquale, nel quale si riceve Cristo, l'anima è ricolma di grazia e ci è dato il pegno della gloria futura". (S.C..n. 47)

Ed è lo stesso Gesù che si incarica di introdurci nella grandezza del dono, partendo da una realtà che è vita quotidiana, ossia la necessità del pane come nutrimento per questa vita terrena. Il Maestro come sempre era circondato da tanta gente che si lasciava affascinare -dalla Sua Parola 'di vita, al punto da non preoccuparsi delle necessità immediate.

Era sempre l'attenzione di Gesù ad interpretare i bisogni, anche materiali, magari invitando gli apostoli a farsene carico e, davanti alla loro impotenza, era Lui a provvedere. Pensiamo alla moltiplicazione dei pani e dei pesci...

Gesù sa molto bene che senza 'pane' l'uomo non può vivere. É sempre davanti al nostro cuore la dura realtà di milioni di uomini, donne e bambini, nei Paesi poveri – ma che ora con un eufemismo sono diventati Paesi in via di sviluppo - .

E sappiamo tutti che la giustizia, lo sviluppo non si fermassero alle sole nazioni ricche, ci sarebbe cibo per tutti. Lo dicono le statistiche. È davvero una grande responsabilità che grava sulle coscienze, se pensiamo che Gesù è arrivato ad affermare: 'Avevo fame e non mi avete dato da mangiare...Andate, maledetti!’.

Ma Gesù sa che, anche quando vi è il pane terreno, occorre qualcosa di più per la vita dello spirito, che certamente è un valore superiore a quello del corpo.

C'è tanta gente povera di pane materiale, ma di una ricchezza spirituale incredibile. Per questo Gesù, dopo la moltiplicazione dei pani, continua, possiamo dire, a manifestarci tutta la verità, cioè qual è la vera forza dell'uomo: la salute e vita del cuore.

Ed è in questa dimensione che c'è bisogno del 'pane, che Dio offre dal Cielo…ed annuncia il grande dono dell'Eucarestia, che allora come oggi, non tutti s'armo accogliere con fede.

Così racconta Giovanni:

"Io sono il pane quello vivo venuto dal cielo...Chi mangia la mia carne vivrà per sempre. Il pane che io darò è il mio corpo, dato perché il mondo abbia vita".

Ma...

Gli avversari di Gesù si misero a discutere tra di loro e dicevano: 'Come può darci il suo corpo da mangiare?' Gesù replicò: 'Io vi dichiaro una cosa: se non mangiate il corpo del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita'.

Ma...

"Molti discepoli, sentendo Gesù parlare così dissero: ‘Adesso esagera! Chi può ascoltare cose simili?’ … E da quel momento molti discepoli di Gesù si tirarono indietro e non andavano più con Lui. Allora Gesù (certamente molto deluso e lo è ancora oggi nel vedere rifiutato un tale immenso dono) domandò agli Apostoli: 'Forse volete andarvene anche voi?’.

Gli rispose Simon Pietro: 'Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna. E ora noi crediamo e sappiamo che Tu sei quello che Dio ha mandato" (Gv. 6, 51-70).

Si rimane davvero sconcertati nel leggere questo stupendo racconto del Vangelo.

il cuore del Vangelo e della nostra vita da cristiani, che dovrebbe suscitare gioia, meraviglia, sapendo che nella vita ora non dobbiamo solo più contare sulle nostre deboli forze, quando vogliamo essere buoni discepoli di Gesù, perché il Si ...ore si fa una cosa sola con noi nell'Eucarestia. Confesso che ogni volta celebro la S. Messa, al momento della Consacrazione, quando si avverano le parole di Gesù: 'Prendete e mangiatene tutti, questo è il mio corpo; prendete e bevetene tutti questo è il calice del mio sangue' sento la forza di questo mistero della fede, consapevole che ci si dovrebbe sempre fermare in adorazione: Troppo grande per la nostra corta intelligenza e piccolo cuore. E si dovrebbe non riuscire a contenere la pienezza del cuore nel momento che il Suo Corpo lo riceviamo nella Comunione.

Senza il sostegno dello Spirito, impossibile 'credere' che Dio non solo, abita in noi, ma si fa 'pane di vita' con la nostra vita. Per questo tanti santi - e lo si racconta tra l'altro di S. Pio da Pietrelcina - si fermavano a lungo nella contemplazione di questo Mistero di Amore.

Sono tanti gli anni del mio sacerdozio e da vescovo, e posso confessarvi che mai e poi mai ho rinunciato alla Messa quotidiana.

Troppo necessaria l'Energia divina di Gesù per affrontare la vita con i suoi impegni. E davvero non riesco a capire come troppi, che si dicono cristiani, guardino alla S. Messa come un obbligo o, peggio ancora, una formalità che si può tralasciare con estrema facilità.

un comportamento simile a quello di coloro che sentendo Gesù, se ne andarono dicendo: 'Adesso esagera: chi può ascoltare cose simili?:

E di fronte a coloro che 'snobbano' l'Eucarestia, pare di sentire la voce del Maestro: Ve ne volete andare anche voi?’.

Come sarebbe bello se tutti sentissero l'urgenza di ripetere con Pietro: ' Signore, da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna'.

Commentava il nostro Paolo VI:

"L'Eucarestia è anzitutto comunione con Cristo, Dio da Dio, Luce da Luce, Amore da Amore vero, sostanzialmente e sacramentalmente presente. Agnello immolato per la nostra salvezza, amico, fratello, sposo, misteriosamente nascosto sotto la semplicità delle apparenze eppure glorioso nella sua vita di risorto, che vivifica, comunicandoci i frutti del mistero pasquale. La mente si perde, perché ha difficoltà a capire, i sensi dubitano, perché si trovano dinnanzi a realtà note, il pane e il vino, i due elementi più semplici del nostro vivere quotidiano... Se l'Eucarestia è un grande mistero che la mente non comprende , possiamo almeno capire l'amore che vi risplende. Possiamo almeno riflettere sull'intimità che Gesù vuole avere con noi".

Ho ancora vivo il ricordo di un casuale incontro con un donna anziana che faticava a camminare, ma era tanto assorta che non si accorse che mi ero fermato con la macchina per assicurarmi della sua salute. Accettò di salire in macchina, mi indicò dove abitava e per tutto il breve tempo che restò non proferì una parola, tutta assorta in se stessa. Quando scese mi chiese scusa: 'Ero in dialogo con Gesù che ho ricevuto nella Comunione e non volevo perdere un briciolo della gioia della Sua Presenza'. Meravigliosa donna!

Pensando spesso a lei, durante la S. Messa festiva, mi chiedo il perché di tante assenze.

Che cosa è più importante di Gesù? Forse la gita, le cose da sbrigare, chissà... Di fatto per un nulla troppi sacrificano il tutto che dà la vita: il vero Pane della Vita.

Che Gesù ci faccia innamorare tutti fino a non lasciarLo mai fuori della porta della nostra vita. Con la Chiesa cantiamo:

"Ecco il pane degli Angeli, pane dei pellegrini,

vero pane dei figli, non deve essere mai gettato.

Buon Pastore, vero Pane, abbi pietà di noi:

nutrici, difendici, portaci ai beni eterni

nella terra dei viventi.

Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra,

conduci i tuoi fratelli alla gioia del cielo

nella gioia dei tuoi santi" (Sequenza del Corpus Domini).

Antonio Riboldi – Vescovo –

martedì 1 giugno 2010

Litanie di intercessione per i giovani in difficoltà

Padre nostro, Tu sei il Padre di tutti. Tuo Figlio ce l’ha detto: il Tuo Cuore soffre tutte le sofferenze dei tuoi figli, ma più ancora, quando sono giovani e toccati nelle loro forze più vive. Ti prego per gli adolescenti e i giovani in difficoltà.

-per i giovani che hanno fame, mentre le loro forze in crescita richiedono un cibo sostanzioso e abbondante.

-per i giovani ammalati, toccati troppo presto dalla sofferenza fisica, mentre tutto il loro essere è teso verso la vita.

-per i giovani handicappati sul piano fisico, o mentale, o sociale, mentre desiderano essere pienamente accolti in mezzo agli altri.

-per i giovani analfabeti, mentre il loro spirito ha fame di scienza e di cultura in vista dell’avvenire.

-per i giovani disoccupati, che rischiano di perdere il senso dello sforzo e la fiducia nell’esistenza.

-per i giovani sfruttati dalla società di consumo, dai partiti politici, da adulti senza rispetto.

-per i giovani abbandonati dai genitori, da un padre o da una madre che hanno tradito la loro responsabilità.

-per i giovani di famiglie dissociate, che non trovano il loro punto d’appoggio più naturale.

-per i giovani isolati, senza amici, che non trovano accoglienza né tra gli adulti, né tra i loro coetanei.

-per i giovani troppo ricchi, educati all’egoismo, e che rischiano di non capire il senso della vita e di far soffrire gli altri.

-per i giovani che si lasciano prendere dal vizio e rischiano di spegnere le loro risorse più preziose.

-per i giovani che si lasciano prendere dalla violenza, anche perché soffrono troppo dell’ingiustizia che li circonda.

-per i giovani drogati, che sfuggono a una vita troppo dura e rischiano di compromettere per sempre il loro avvenire.

-per i giovani carcerati, che sono in pericolo di perdere in prigione le risorse e le speranze che rimangono loro.

-per i giovani educati all’ateismo ed esposti a vivere tutta la vita fuori della luce della fede.

-per i giovani delusi dalla Chiesa, dal cattivo esempio di tanti credenti, e che rischiano di perdere la fede.

-per tutti i giovani che soffrono nel loro corpo, nel loro spirito, nel loro cuore, e sono tentati di suicidio.

O Padre, che hai dato agli alberi la primavera perché si coprano di fiori, promessa dei frutti, abbi pietà di tanti giovani senza primavera! Manda loro amici ed educatori che sappiano ridare a loro fiducia nelle proprie risorse e rivelare il tuo volto di Padre. Per Cristo nostro Signore.



"Tutto per il Cuore di Gesù, attraverso il Cuore di Maria"


Uniti a Maria invochiamo lo Spirito Santo sulla Chiesa che cammina verso la realizzazione piena di
un' umanità solidale e riconciliata.

Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!







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Esposizione dei misteri

Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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Le omelie di Padre Raniero Cantalamessa





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