sabato 31 marzo 2012

Vieni, Signore Gesù! Hosanna!


Vieni, Signore Gesù! Hosanna!

Andando incontro alla morte, Gesù inizia il suo ritorno nella gloria del Padre.

Amatissimi, la Settimana, che inizia con la Domenica delle Palme, è il centro focale di tutto l'anno liturgico. In questa settimana, più di ogni altro tempo, l'anima cristiana attinge alla sorgente stessa della salvezza e raccoglie in abbondanza i frutti della redenzione. 
Durante la Quaresima, la liturgia ci ha preparati a questi santi giorni. Ora dovremmo essere in grado di cogliere la realtà racchiusa nei segni e nei simboli, disponendoci a vivere con ardore il mistero pasquale di conversione e di ritorno a
Dio con tutto il nostro cuore.
Facciamo il punto della settimana santa: da lunedì al giovedì, ci incontriamo con Cristo nel mistero della salvezza, nei suoi aspetti più tristi: il peccato e le sue conseguenze, il tradimento degli uomini e l'infinita condiscendenza di Dio.
Questi sono i giorni dell'amarezza per il nostro Salvatore, perché si trova dinanzi all'incomprensione umana, ma devono essere anche per noi giorni tristi perché abbiamo cooperato a questa amarezza. Siano anche i giorni del pentimento, della confessione, della espiazione, della risurrezione.

S. Agostino ci esorta: "Bisogna che le membra di Cristo (che siamo noi, cristiani) sostengano con lui la loro parte di dolore, per godere con lui la loro parte di gloria".

Ave Maria!

Maria Maistrini
 

giovedì 29 marzo 2012

Ave Maria!

SE CRISTO E' LA CHIESA, LA MADONNA E' LA PORTA, E' LA LAMPADA, IL GRADINO UMANO SU CUI E' PASSATO IL PIEDE DI DIO PER SCENDERE FINO A NOI.
AVE MARIA!
m.maistrini

domenica 25 marzo 2012

SMETTI DI CERCARE DIO NEI LIBRI...NON E' LI CHE LO TROVERAI

SMETTI DI CERCARE DIO NEI LIBRI...NON E' LI CHE LO TROVERAI


La strada che conduce alla conversione passa attraverso la completa accettazione di se stesso e del prossimo, attraverso la consapevolezza che quella terrena non è una vita di solitudine ma di costante comunione con Dio, al quale, in ogni momento della nostra esistenza, possiamo affidare le nostre paure e le nostre sofferenze...
Se vuoi trovare Dio, accoglilo ora. Smetti di cercaLo nei libri... non è lì che lo troverai. Apri il tuo cuore. Dio è una presenza viva nella tua vita, convertiti e lo sperimenterai anche tu.
Non trattenere la carica d'amore che hai dentro...non respingere
l'amore che gli altri decidono di donarti... Non fuggire il dolore che ti sta intorno...dona sostegno, e Dio sosterrà te.
Dio ha tanto amato il mondo da dare il Suo unigenito Figlio, perché chi crede il Lui non muoia ma abbia la vita eterna.
Questo immenso amore deve guidare i nostri gesti quotidiani, deve animare i nostri cuori, senza lasciare che orgoglio, invidia, rabbia e materialismo prendano il sopravvento e ci rendano foglie gialle d'autunno, ormai senza vita e sballottate a destra e a manca dal vento del peccato, senza ormai una direzione...
Siamo stati creati per amore...e l'amore vuole amore...sempre.

Ave Maria!

Maria Maistrini
 

mercoledì 21 marzo 2012

Mostrami, Signore, la tua via

LA PREGHIERA DELLA STRADA  

Signore, io ho preso il mio sacco ed il mio bastone e mi sono messo sulla strada. Tu mi dici “tutte le tue vie sono davanti a Me”. 
Fa, dunque, o Signore, che fino dai primi passi io mi metta sotto i Tuoi occhi, “mostrami la Tua via e guidami per il retto sentiero”
So che la Tua via è quella della limpidezza del cuore: prima di partire io purificai la mia coscienza e ricevetti il Corpo del Tuo Figlio Divino. Tu ora aiutami ad incontrare immagini serene e buone e a chiudere gli occhi alle cose che non danno coraggio.
So che la Tua via  è quella della pace. Per tutti coloro che incontro, donami o Signore, il sorriso dell’amicizia, l’aperto conforto del saluto, la prontezza attenta del soccorso.               
Molti di coloro che mi passano vicino non hanno una meta a cui dirigere i loro passi e vanno a caso sulle polverose vicende delle strade: “nuove generazioni sono venute in luce e hanno abitato la terra, ma ignorano la via della dottrina e non conobbero i suoi sentieri”
Noi, o Signore, per la grazia Tua conoscemmo fin dall’inizio le Tue strade, oppure, se siamo stati dei deboli “ci siamo però stancati delle vie dell’iniquità e della perdizione” e le abbiamo abbandonate. Fa dunque, o signore, che noi possiamo aiutare i nostri fratelli dispersi a trovare la Tua strada, Tu che lungo le strade operasti miracoli e conversioni.

Se incontreremo chi ha sete, porgeremo la nostra borraccia. Se vedremo qualcuno disteso all’ombra di un albero, ci chineremo ad assicurarci se riposa o se giace sfinito.
O Signore che doni la rugiada ai fiori ed il nido agli uccelli, noi Ti diciamo grazie fin da ora per ogni Tuo dono: per il caldo ed il freddo, per il vento che ci batte sul volto e ci reca la gioia di terre lontane, per le albe piene di fiducia e per i tramonti ricchi di pace.  
Grazie per ogni fontana ristoratrice e per ogni edicola della Tua Vergine Madre, davanti alla quale ci sia dato inginocchiarsi. Grazie del conforto che Tu ci dai, affinché ogni ora riprendiamo i nostri passi, affinché arriviamo ad incontrarTi.
Così sia.

Sergio Card. Pignedoli 
Assistente Centrale dell'ASCI  

martedì 20 marzo 2012

LA VIA CRUCIS DEL SOFFERENTE

La Via Crucis della GMG: meditazioni sulle sofferenze degli uomini



Nel programma della GMG c’è una tappa che è sempre molto attesa dai giovani: la Via Crucis. Ogni nazione che ha ospitato questo evento ha dato alla pia pratica che ricorda la passione di Gesù una caratteristica culturale locale con un profondo senso religioso. Basta ricordare, una per tutti, la Via Crucis della GMG di Roma 2000 al Colosseo con la riflessione sui martiri del XX secolo. Non è da meno Madrid 2011 che ha scelto le meravigliose opere d’arte delle processioni del Venerdì Santo. Ognuna delle stazioni è rappresentata da un carro della Settimana Santa spagnola, impreziosite da antichi gruppi scultorei dell'arte spagnola degli ultimi quattro secoli, di incalcolabile valore artistico e devozionale.
Parrocchie e confraternite di tutto il Paese hanno cedute generosamente per questo rito i carri, che mostrano diversi modi in cui la Settimana Santa viene celebrata nel Paese; come la fede si è fatta arte in Spagna. Così l’Ultima cena viene da Murcia; il Bacio di Giuda da Málaga; il Tradimento di san Pietro da Orihuela (Alicante); Gesù condannato a morte e Gesù caricato della Croce da Madrid; Gesù cade sotto il peso della Croce da Úbeda (Jaén); Il Cireneo aiuta a portare la Croce da León; La Veronica asciuga il volto di Gesù da Jerez de la Frontera; Gesù spogliato delle vesti da Granada; Gesù inchiodato sulla Croce da Zamora; Gesù muore sulla Croce da Málaga; La deposizione da Cuenca ; Gesù nelle braccia di sua madre da Valladolid ; Gesù è posto nel sepolcro da Segovia; e un ultimo particolare quadro della Madonna addolorata da Sevilla.
Significative in questa GMG 2011 le meditazioni sulla Via della Croce, composte dalle Hermanas de la Cruz, le suore figlie di Angela de la Cruz, santa dal 2003 e beatificata a Sevilla da Giovanni Paolo II nel 1982. Una congregazione fondata nel 1875 che prosegue anche oggi il servizio ai più poveri. Nell’ omelia della beatificazione Giovanni Paolo II tracciò così la personalità della santa: “Ella si chiamava Angela della Croce. Come se volesse dire che, secondo le parole di Cristo, ha preso la sua croce per seguirlo La nuova Beata comprese perfettamente questa scienza della croce e la espose alle sue figlie con un’espressione plastica di grande forza. Ella immagina che sul Calvario esista, accanto al Signore inchiodato alla croce, un’altra croce “alla stessa altezza, non a destra o a sinistra, ma di fronte e molto vicino”. Questa croce vuota la vogliono occupare suor Angela e le sue sorelle, che desiderano “vedersi crocifisse di fronte al Signore”, con “povertà, distacco e santa umiltà”. Unite al sacrificio di Cristo, suor Angela e le sue sorelle potranno realizzare la testimonianza dell’amore ai bisognosi.”
Da questa spiritualità nascono le meditazioni che il 19 agosto seguiranno centinaia di migliaia di giovani guidati dal papa.
Si riflette sulla necessità della pace, per la unità dei cristiani, per coloro che vengono traditi, per chi soffre per le lotte fratricide, per le vittime innocenti delle guerre, per la difesa della vita. Ad esempio nella stazione del rinnegamento di Pietro: “ Con lo sguardo a Pietro il Signore ha posato il suoi occhi sui cristiani che si vergognano della propria fede...ai quali manca il coraggio per difendere la vita dal suo inizio fino al suo termine naturale”. E ancora si prega per gli immigrati e coloro che lavorano senza dignità: “Cristo ha fatto sua la stanchezza e la disperazione di coloro che non trovano lavoro così come degli immigrati che ricevono offerte di lavoro indegne o disumane, che soffrono per il razzismo o muoiono nel tentativo di avere una vita più giusta e degna.”
Nella sesta stazione la riflessione è su coloro che “cadono senza forza vittime dell’alcol, della droga, e di altri vizi che rendono schiavi, perchè appogiandosi a Cristo che si soccorre possano rialzarsi.”
E si parla della sofferenza di coloro che sono stati “sfigurati dai regimi atei che distruggono la persona e li privano della dignità”.
La nona stazione, Gesù spogliato dalle vesti, è una accorata riflessione sulla dignità e l’intimità di cui l’ essere umano viene spogliato tragicamente. “ Gesù condivide la sofferenza delle vittime dei genocidi umani, quando l’uomo si scatena con brutale violenza, nelle violazioni e gli abusi sessuali, nei crimini contro bambini e adulti. Quante persone denudate della loro dignità e della loro innocenza, delle loro fiducia nell’uomo!”
La croce sarà portata da giovani del Ruanda e del Burundi.
E la riflessione mariana nella XIII stazione è per il dolore dei genitori che hanno perso i figli per la fame mentre società opulente inghiottite dal drago del consumismo, dalla perversione materialista, sprofondano nel nichilismo del vuoto della loro vita.”
I dolori e i peccati del mondo che Gesù carica su se stesso con la croce trovano però conforto anche attraverso i buoni samaritani che “in ogni angolo della terra appaiono per condividere le conseguenze dei disastri naturali: terremoti, uragani, maremoti.” In questa stazione saranno i giovani di Haiti e del Giappone a portare la croce.
Un corteo di ragazzi porterà la Croce della GMG da un gruppo scultoreo all'altro, mentre vengono recitate meditazioni. Il corteo è composto da due fiaccole per ogni Confraternità e da dieci giovani di diversa provenienza. Parteciperanno anche, grazie a un permesso concesso dalle Autorità carcerarie di Madrid, alcuni giovani detenuti di un carcere nella periferia di Madrid.

Il Santo Padre, dopo aver pronunciato la preghiera Introduttiva, dal palco allestito in Plaza de Cibeles seguirà lo svolgimento della Via Crucis, che partendo da Plaza de Cibeles si snoderà lungo il Paseo de Recoletos per poi concludersi in Plaza de Colón. Al termine, il Papa pronuncia il discorso e presiede l'ultima preghiera dedicata alla Madonna.

lunedì 19 marzo 2012

Disponiamo i nostri cuori alla festa di San Giuseppe, sposo della Vergine Maria

Dio onnipotente, che hai voluto affidare gli inizi della nostra redenzione alla custodia premurosa di san Giuseppe, per sua intercessione concedi alla tua Chiesa di cooperare fedelmente al compimento dell'opera di salvezza. 

Prima Lettura  2 Sam 7,4-5a.12-14a.16
Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre.
 
Dal secondo libro di Samuele   In quei giorni, la parola del Signore fu rivolta a Natan: «Va' e riferisci al mio servo Davide: Dice il Signore: Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu giacerai con i tuoi padri, io assicurerò dopo di te la discendenza uscita dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno. 
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile per sempre il trono del suo regno. Io gli sarò padre ed egli mi sarà figlio.  
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a me e il tuo trono sarà reso stabile per sempre». 
   
Salmo Responsoriale  Dal Salmo 88
Tu sei fedele, Signore, alle tue promesse.

Canterò senza fine le grazie del Signore, 
con la mia bocca annunzierò la tua fedeltà nei secoli, 
perché hai detto: «La mia grazia rimane per sempre» ; 
la tua fedeltà è fondata nei cieli. 

Dice il Signore:
«Ho stretto un'alleanza con il mio eletto, 
ho giurato a Davide mio servo: 
stabilirò per sempre la tua discendenza, 
ti darò un trono che duri nei secoli. 

Egli mi invocherà: Tu sei mio padre, 
mio Dio e roccia della mia salvezza. 
Gli conserverò sempre la mia grazia, 
la mia alleanza gli sarà fedele». 


Seconda Lettura   Rm 4,13.16-18.22
Abramo sperò contro ogni speranza.

 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani   
Fratelli, non in virtù della legge fu data ad Abramo o alla sua discendenza la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede. 
Eredi quindi si diventa per la fede, perché ciò sia per grazia e così la promessa sia sicura per tutta la discendenza, non soltanto per quella che deriva dalla legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi. 
Infatti sta scritto: Ti ho costituito padre di molti popoli; [è nostro padre] davanti al Dio nel quale credette, che dà  vita ai morti e chiama all'esistenza le cose che ancora non esistono. Egli ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: "Così sarà la tua discendenza". 
Ecco perché gli fu accreditato come giustizia.  


Canto al Vangelo   Sal 111,7
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Nel tempo pasquale: Alleluia, alleluia.
Saldo è il cuore del giusto,
che confida nel Signore.
Vangelo  Mt 1,16.18-21.24a
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

Dal vangelo secondo Matteo
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù chiamato Cristo. 
Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. 
Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. 

Mentre però stava pensando a queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa, perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».  
Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo. 
Commento
19 Marzo, festa del papà, altra occasione per spendere tra regali e bignè (Zeppole) di San Giuseppe. 
Ma al di là del consumo, una festa di nobile origine, pare, proveniente dagli Stati Uniti nel lontano 1900, quando una donna volle dedicare un giorno speciale al suo papà nel mese di giugno. 
Nel passaggio dall'oltreoceano si pensò di festeggiare il giorno della festa di S. Giuseppe, che all'inizio era una festa nazionale, ma successivamente fu abrogata.
Si pensò al papà di Gesù perché come Maria, San Giuseppe è un Santo molto importante e molto popolare, anche se nei Vangeli non viene riportato alcuna sua parola, ma in modo semplice e nello stesso tempo completo, solo due caratteristiche e cioè:
"uomo obbediente"  e "uomo giusto", 
non solo qualità, dunque, infatti il suo è il modello di papà terreno per eccellenza. 

La vita di Giuseppe fu travolta da progetti di Dio da lui incomprensibili, ma nonostante tutto si è lasciato guidare essendo appunto "uomo giusto" cioè un uomo che vive di fede e vive la fede. 
Il progetto di Dio non lo conosce; Dio non gli spiega nulla ma lui obbedisce. Si fida di Dio.
Giuseppe non dice Sì! solo con le parole ma con tutta la sua vita senza pretendere spiegazioni; la fede è accettare nell'amore e poi comprendere camminando nella luce di Dio. 
Noi, ordinariamente, desideriamo prima capire e poi camminare ma così facendo non entriamo nella logica dell'amore fiducioso e non comprendiamo e non ci "auto-comprendiamo" mai.
L'obbedienza nella fede è dunque il criterio interpretativo della realtà della nostra vita e della realtà in cui siamo immersi.

Giuseppe è l'uomo del silenzio. Potremmo oggi dire anche della calma e della pace. 
Oggi è difficile trovare il silenzio e anche quando forzatamente cerchiamo il silenzio in una gita "fuori porta" o in una vacanza quel silenzio non lo troviamo perché il silenzio è una qualità che scaturisce da un dono di Dio, dallo Spirito Santo.
E' un dono e una virtù.
Insomma il silenzio è arte.

Il silenzio non è un sentire o meno materialmente con l'orecchio. Il silenzio và in un certo modo studiato praticato e coltivato. 
Il silenzio di Giuseppe come è stato fecondo! 
Lo è stato perché anzitutto egli era un uomo pieno, compiuto.
Cioè una persona affidabile, stabile; una persona matura, diremmo oggi. La cui parola ha un valore e il cui scegliere pesa.
San Giuseppe Padre Putativo di Gesù e vero sposo di Maria, prega per noi
Maria Maistrini.

domenica 18 marzo 2012

La Passione di Gesù

GESÙ... QUEL GIORNO ERO ANCH'IO SOTTO LA CROCE CON TUA MADRE.


GESÙ... QUEL GIORNO ERO ANCH'IO SOTTO LA CROCE CON TUA MADRE.

E' un documento, una testimonianza d'amore , è fede vissuta concretamente.

E' facile parlare della Croce quando non la si sperimenta, io la vivo giorno per giorno, è la mia fede, mi fa spostare le montagne, i macigni che albergano nel mio cuore.
SS
Se 
il chicco di grano non muore, non produce frutto". Dalla morte il Signore sa trarre la vita. Ho incontrato Gesù proprio mentre percorrevo un bosco di spine ed è stato Lui che mi ha preso tra le sue braccia, trasformando l'inverno dei miei giorni in primavera, asciugando le mie lacrime e riempiendo il mio cuore del Suo amore. Lui mi ha insegnato ad alzare gli occhi al Cielo, mi ha fatto capire che la terra è soltanto un trampolino, che non è la mia dimora eterna. 

La Passione di Gesù
I soldati si avvicinano a Gesù, lo prendono con violenza, lo trascinano fuori dal pretorio e preparano la sua crocifissione; quindi lo riportano di nuovo nel cortile dove prima è stato flagellato, poi lo rivestono di porpora e gli mostrano la Croce.
Ma Gesù non potendo aprire i Suoi meravigliosi occhi perchè doloranti per il tormento delle spine, gli infami gli sollevano le palpebre perchè Egli possa vedere dinanzi a se il Suo olocausto.
Quando medito la via della Croce non posso fare a meno di pensare anche a quella che ha dovuto percorrere il mio amato sposo. Penso i tormenti che ha dovuto patire, la paura e l'angoscia che gli sono stati compagni di viaggio, il baratro, il buio e la solitudine. Il suo bellissmo volto completamente deformato, i suoi occhi luminosi tumefatti, il suo grido di dolore. Alla mente si mescolano le scene del Calvario di Gesù con quelle di Bruno (mio marito). Gesù cade diverse volte, ed oppresso dal peso della Croce, stanco per i patimenti sofferti e sfinito per la eccessiva perdita di sangue, trema in tutto il Suo tormentato corpo e cade con la faccia per terra. Bruno massacrato dal peso dei massi che gli cadono addosso, trema e cade con la faccia per terra (a quaranta metri di profondità). Gesù appena riesce a rimettersi in piedi ed aperto gli occhi per la forza dello stesso spasimo, ecco che si incontra con lo sguardo dell'afflittissima Sua Madre, che fattasi strada tra la folla lo contempla, ed in quei sguardi penetra tutta la forza del loro amore e del loro ineffabile dolore. O Gesù mio se avessi potuto anch'io aiutarTi a portare la pesante Croce e quella del mio amato sposo. Mi consola il fatto che Tu ti sei caricato il peso di tutti i peccati del mondo e quando la Tua Croce bagnata dal Tuo preziosissimo Sangue viene poggiata sulle spalle del Cireneo, sono sicura che in quell'attimo Tu hai sollevato il macigno dal corpo di Bruno e hai preso su di Te tutta la mia e la sua sofferenza. Quella sofferenza e quel vuoto che mi hanno condotta a Te e mi hanno fatto comprendere ed apprezzare la grandezza degli eterni beni del Cielo.
Maria Maistrini
 

martedì 13 marzo 2012

MARIA COLOMBA TUTTA PURA

AVE MAMMA!

Sei discesa dal Cielo come una colomba e con il tuo immacolato candore sei venuta tra noi.
Grazie, Mamma, per il tuo incommensurabile amore, segno tangibile e santo della tua materna protezione.
E' una grande grazia averti come Madre perchè irradi nel mondo la luce che conduce a Gesù.
Nel dubbio, nella solitudine, nel bisogno, sei sempre pronta a stringerci a te ed a consolarci.
Grazie a te non saremo mai soli.
A te, scelta da Dio, ci consacriamo...
Riversa sempre su di noi il tuo amore di Madre, accompagnaci lungo il viaggio della vita e sazia la nostra fame con il pane della Parola e dell'Eucarestia...
Non permettere che Satana ci distolga da te...proteggici dalle sue temibili nsidie.
Ave Maria!

di Maria Maistrini

sabato 10 marzo 2012

Attirami a Te Gesù

ATTIRAMI A TE GESÙ!

"Credere nel Cristo crocifisso significa credere che l'amore è presente nel mondo e che questo amore è più potente di ogni genere di male in cui l'uomo, l'umanità, il mondo sono coinvolti".
(Dives in misericordia 7)

"Amour meus Crucifixus est" , contemplando il Cristo Crocifisso nasce il nostro impegno per una più salda unione spirituale con tutta la Chiesa. Davanti alla Croce, contemplando il Volto adorabile
del Salvatore e facendo del Crocifisso il nostro unico amore ci adoperiamo anche nel servizio ai poveri. La Croce è amore...si resta affascinati dal Cristo crocifisso si comprende un fatto essenziale
"Mi ha amato e ha dato se stesso per me" (Gal 3,20)... Più ti guardo amore mio e più mi conformo a Te: "Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me" (Gal 2,20).

Si, contemplando il Cristo in croce, si è trasformati, il proprio "io" annullato si è completamente purificati fino a sentirsi inseriti nell'Altro. Diventiamo così "uno in Cristo" (Gal 3,28).

Gesù è capace di attrarre a sè chiunque, nel segno della Croce.

Ave Maria!

Maria Maistrini

Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!







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Esposizione dei misteri

Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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