lunedì 2 gennaio 2012
Come Maria, la Chiesa mostra Gesù, pace del mondo
Nella 45ma Giornata mondiale della pace – dal tema “Educare i giovani alla giustizia e alla pace” – Benedetto XVI parla di una “sfida decisiva educativa”. Educare non è solo “istruire”; la cultura relativista svilisce il senso dell’educare. Il compito della famiglia, della scuola e delle comunità religiose. L'Angelus con decine di migliaia di fedeli da tutto il mondo.
Città del Vaticano – Per “educare i giovani alla giustizia e alla pace”, e rispondere alla urgente “sfida educativa” del nostro tempo, la Chiesa opera “come la Vergine Maria, mostrando a tutti Gesù, perché, come afferma l’apostolo Paolo, ‘Egli è la nostra pace’ (Ef 2,14), e al tempo stesso è la ‘via’ attraverso la quale gli uomini e i popoli possono raggiungere questa meta, a cui tutti aspiriamo”.
È quanto affermato da Benedetto XVI nella prima messa dell’anno 2012, solennità di Maria Santissima Madre di Dio, e 45a Giornata mondiale della pace sul tema, il cui tema è proprio “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Alla celebrazione hanno preso parte il card. Tarcisio Bertone, Segretario di Stato; il card. Peter Kodwo Appiah Turkson, presidente del Pontificio consiglio della giustizia e della pace, insieme agli ambasciatori che “condividono … con la Santa Sede la volontà di rinnovare l’impegno per la promozione della pace nel mondo”.
Per il pontefice, per la Chiesa e per “le coscienze più sensibili e responsabili per le sorti dell’umanità” il mondo di oggi vive una “una sfida decisiva che è appunto quella educativa”. I motivi sono due: “in primo luogo, perché nell’era attuale, fortemente caratterizzata dalla mentalità tecnologica, voler educare e non solo istruire non è scontato, ma è una scelta; in secondo luogo, perché la cultura relativista pone una questione radicale: ha ancora senso educare?, e poi educare a che cosa?”.
Per il papa, si può “guardare al futuro con speranza” solo se “di fronte alle ombre che oggi oscurano l’orizzonte del mondo” ci si assume “la responsabilità di educare i giovani alla conoscenza della verità, ai valori fondamentali dell’esistenza, alle virtù intellettuali, teologali e morali… E in questo impegno per un’educazione integrale, entra anche la formazione alla giustizia e alla pace”.
“I ragazzi e le ragazze di oggi – spiega Benedetto XVI - crescono in un mondo che è diventato, per così dire, più piccolo, dove i contatti tra le differenti culture e tradizioni, anche se non sempre diretti, sono costanti. Per loro, oggi più che mai, è indispensabile imparare il valore e il metodo della convivenza pacifica, del rispetto reciproco, del dialogo e della comprensione. I giovani sono per loro natura aperti a questi atteggiamenti, ma proprio la realtà sociale in cui crescono può portarli a pensare e ad agire in modo opposto, persino intollerante e violento. Solo una solida educazione della loro coscienza può metterli al riparo da questi rischi e renderli capaci di lottare sempre e soltanto contando sulla forza della verità e del bene”.
Per il pontefice, “questa educazione parte dalla famiglia e si sviluppa nella scuola e nelle altre esperienze formative”; ad essa offrono un contributo essenziale anche le comunità religiose.
“In questi giorni – ha concluso il pontefice - la Chiesa celebra il grande mistero dell’Incarnazione: la verità di Dio è germogliata dalla terra e la giustizia si è affacciata dal cielo, la terra ha dato il suo frutto (cfr Sal 85,12.13). Dio ci ha parlato nel suo Figlio Gesù. Ascoltiamo che cosa dice Dio: "egli annuncia la pace" (Sal 85,9). Gesù è una via praticabile, aperta a tutti. E’ la via della pace. Oggi la Vergine Madre ce lo indica, ci mostra la Via: seguiamola! E tu, Santa Madre di Dio, accompagnaci con la tua protezione. Amen”.
Dopo la messa, alle 12, il papa si è recato alla finestra del suo studio per la recita dell’Angelus con i pellegrini radunati in piazza san Pietro. Quest’oggi erano molto numerosi e da diversi Paesi per la presenza di molti giovani che hanno partecipato alla marcia organizzata dalla Comunità di S. Egidio e alla veglia del Movimento dell’Amore Familiare.
Prima della preghiera mariana il pontefice è ritornato sui temi della solennità di oggi.
“Iniziamo - ha detto - il nuovo anno 2012 fissando lo sguardo sul Volto di Dio che si rivela nel Bambino di Betlemme, e sulla sua Madre Maria, che ha accolto con umile abbandono il disegno divino. Grazie al suo generoso ‘sì’ è apparsa nel mondo la luce vera che illumina ogni uomo (cfr Gv 1,9) e ci è stata riaperta la via della pace”.
Ed è ritornato pure al tema della 45ma Giornata mondiale della pace, “Educare i giovani alla giustizia e alla pace”. Citando alcuni brani dal suo Messaggio, Benedetto XVI ha sottolineato: “I giovani guardano oggi con una certa apprensione al futuro, manifestando aspetti della loro vita che meritano attenzione, come ‘il desiderio di ricevere una formazione che li prepari in modo più profondo ad affrontare la realtà, la difficoltà a formare una famiglia e a trovare un posto stabile di lavoro, l’effettiva capacità di contribuire al mondo della politica, della cultura e dell’economia per la costruzione di una società dal volto più umano e solidale’ (n. 1). Invito tutti ad avere la pazienza e la costanza di ricercare la giustizia e la pace, di coltivare il gusto per ciò che è retto e vero (n. 5). La pace non è mai un bene raggiunto pienamente, ma una meta a cui tutti dobbiamo aspirare e per la quale tutti dobbiamo operare”.
E ha concluso: “Preghiamo perché, nonostante le difficoltà che talvolta rendono arduo il cammino, questa profonda aspirazione si traduca in gesti concreti di riconciliazione, di giustizia e di pace. Preghiamo anche perché i responsabili delle Nazioni rinnovino la disponibilità e l’impegno ad accogliere e favorire questo insopprimibile anelito dell’umanità. Affidiamo questi auspici all’intercessione della Madre del ‘Re della Pace’, affinché l’anno che inizia sia un tempo di speranza e di pacifica convivenza per il mondo intero”.
venerdì 16 dicembre 2011
Novena di Natale dal 16 al 24 dicembre
(dal 16 al 24 dicembre)
pubblicata da Maria Maistrini
1° giorno In principio Dio creò il cielo e la terra. Ora la terra era informe e deserta e le tenebre ricoprivano l'abisso e lo spirito di Dio aleggiava sulle acque. Dio disse: "Sia la luce!". E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte. E fu sera e fu mattina: primo giorno... (Gen 1,1-5).
Il primo giorno di questa novena vogliamo ricordare proprio il primo giorno della creazione, la nascita del mondo. La prima creatura voluta da Dio potremmo definirla molto natalizia: la luce, come fuoco che illumina, è uno dei simboli più belli del Natale di Gesù.
Impegno personale: pregherò perché in tutto il mondo creato e amato da Dio possa giungere, la luce della fede in Gesù.
2° giorno Cantate al Signore un canto nuovo, cantate al Signore da tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome, annunziate di giorno in giorno la sua salvezza. In mezzo ai popoli raccontate la sua gloria, a tutte le nazioni dite i suoi prodigi. Gioiscano i cieli, esulti la terra, frema il mare e quanto racchiude; esultino i campi e quanto contengono, si rallegrino gli alberi della foresta davanti al Signore che viene, perché viene a giudicare la terra. Giudicherà il mondo con giustizia e con verità tutte le genti (Sal 95,1-3.15-13).
È il salmo responsoriale del giorno di Natale. Il libro dei salmi nella Bibbia costituisce la nascita della preghiera di un popolo. Gli autori sono poeti "ispirati", cioè guidati dallo Spirito a trovare le parole per rivolgersi a Dio in atteggiamento di supplica, di lode, di ringraziamento: attraverso la recita del salmo, si innalza la preghiera di un singolo o di un popolo che come vento, leggero o impetuoso a seconda delle circostanze, raggiunge il cuore di Dio.
Impegno personale: sceglierò oggi un salmo per rivolgermi al Signore, scelto in base allo stato d'animo che sto vivendo.
3° giorno Un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici. Su di lui si poserà lo spirito del Signore, spirito di sapienza e di intelligenza, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di conoscenza e di timore del Signore. Si compiacerà del timore del Signore. Non giudicherà secondo le apparenze e non prenderà decisioni per sentito dire; ma giudicherà con giustizia i miseri e prenderà decisioni eque per gli oppressi del paese (Is 11,1-4).
Come i salmisti, così anche i profeti sono uomini ispirati da Dio, che aiutano il popolo eletto a vivere la loro storia come grande vicenda di amicizia col Signore. Attraverso di loro la Bibbia testimonia la nascita dell'attesa della visita di Dio, come fuoco che consuma il peccato di infedeltà o che scalda la speranza di liberazione.
Impegno personale: voglio individuare i segni del passaggio di Dio nella mia vita e ne farò un'occasione di preghiera lungo questa giornata.
4° giorno In quel tempo l'angelo disse a Maria: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto". E l'angelo partì da lei (Lc 1,35-38).
Lo Spirito Santo, quando incontra la risposta obbediente e disponibile dell'uomo, diventa fonte di vita, come vento che soffiando sui campi porta in giro vita per nuovi fiori. Maria, con il suo sì, ha consentito la nascita del Salvatore e ha insegnato a noi ad accogliere la salvezza.
Impegno personale: se ne ho la possibilità, parteciperò oggi alla S. Messa e riceverò l'Eucaristia, facendo nascere Gesù dentro di me. Stasera nell'esame di coscienza metterò di fronte al Signore l'obbedienza ai miei impegni di fede.
5° giorno In quel tempo Giovanni diceva alle folle: "Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco... Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: "Tu sei il mio figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto" (Lc 3,16.21-22).
Ognuno di noi è diventato figlio prediletto del Padre, quando ha ricevuto il primo dono dello Spirito Santo nel Battesimo, come fuoco capace di accendere nel cuore il desiderio di annunciare il Vangelo. Gesù, grazie all'accoglienza dello Spirito e in obbedienza alla volontà del Padre, ha indicato a noi la via per la nascita del Vangelo, cioè della buona notizia del Regno, in mezzo agli uomini.
Impegno personale: mi recherò in chiesa, al fonte battesimale, per fare memoria riconoscente al Padre del dono di essere suo figlio e rinnoverò la volontà di essere suo testimone in mezzo agli altri.
6° giorno Era verso mezzogiorno, quando il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio. Il velo del tempio si squarciò nel mezzo. Gesù, gridando a gran voce, disse: "Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito". Detto questo spirò (Lc 23,44-46).
Il mistero del Natale è legato misteriosamente al mistero della Passione di Gesù: egli comincia a conoscere da subito la sofferenza, per il rifiuto ad essere accolto che lo farà nascere in una povera stalla e per l'invidia dei potenti che scatenerà la furia omicida di Erode. Ma esiste anche un misterioso legame di vita tra i due momenti estremi dell'esistenza di Gesù: il soffio di vita che fa nascere il Signore è lo stesso soffio dello Spirito che Gesù sulla Croce riconsegna a Dio per la nascita della Nuova Alleanza, come vento vitale che spazza via l'inimicizia tra gli uomini e Dio sorta col peccato.
Impegno personale: risponderò con un gesto di generosità al male che purtroppo è diffuso intorno a noi o che addirittura nasce da me. Se poi sono io a subire un'ingiustizia, perdonerò di cuore e stasera ricorderò al Signore la persona che mi ha causato questo torto.
7° giorno Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d'esprimersi (At 2,1-4).
Qui ritroviamo le immagini ormai familiari del vento e del fuoco, che dicono la realtà viva e diversificata dello Spirito. La nascita della Chiesa, che avviene nel Cenacolo dove sono riuniti gli apostoli insieme con Maria, dà inizio a una storia ininterrotta fino ad oggi, come fuoco che arde senza consumarsi per trasmettere l'amore di Dio a tutte le generazioni.
Impegno personale: ricorderò oggi con gratitudine il giorno della mia Cresima, quando sono diventato per mia scelta un discepolo responsabile nella vita della Chiesa. Affiderò al Signore, nella mia preghiera, il mio vescovo, il mio parroco e tutta la gerarchia ecclesiastica.
8° giorno Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: "Riservate per me Barnaba e Saulo per l'opera alla quale li ho chiamati". Allora, dopo aver digiunato e pregato, imposero loro le mani e li accomiatarono. Essi dunque, inviati dallo Spirito Santo, discesero a Selèucia e di qui salparono verso Cipro. Giunti a Salamina cominciarono ad annunziare la parola di Dio nelle sinagoghe dei Giudei, avendo con loro anche Giovanni come aiutante (At 13,1-4).
Il libro degli Atti degli Apostoli ci testimonia la nascita della missione, come vento che soffia incessantemente da un estremo all'altro del mondo portando ai quattro angoli della terra il Vangelo.
Impegno personale: pregherò con molto affetto per il Papa, che ha la responsabilità della diffusione del Vangelo in tutto il mondo, e per i missionari, infaticabili viaggiatori dello Spirito.
9° giorno Pietro stava ancora parlando, quando lo Spirito Santo scese sopra tutti coloro che ascoltavano il discorso. E i fedeli venuti con Pietro si meravigliavano che anche sopra i pagani si effondesse il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare lingue e glorificare Dio. Allora Pietro disse: "Forse che si può proibire che siano battezzati con l'acqua questi che hanno ricevuto lo Spirito Santo al pari di noi?". E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Dopo tutto questo lo pregarono di fermarsi alcuni giorni (At 10,44-48).
Come oggi noi possiamo inserirci nella vita della Chiesa e nascere a tutte le novità che il Signore ha preparato per noi? Attraverso i sacramenti, che segnano ancor oggi ogni successiva nascita della fede. I sacramenti, come fuoco che trasforma, ci introducono sempre di più nel mistero di comunione con Dio.
Impegno personale: pregherò per tutti coloro che nella mia comunità o anche nella mia famiglia stanno per ricevere un dono dello Spirito attraverso un sacramento e affiderò di cuore al Signore tutti i consacrati affinché seguano il Cristo con fedeltà.
Preghiera conclusiva. Invochiamo lo Spirito su tutto il mondo creato da Dio, su noi che abbiamo in Maria il modello della collaborazione pronta alla sua opera di salvezza, e sui sacerdoti che in questo tempo natalizio sono impegnati a portare il Vangelo di Gesù di casa in casa. Spirito di Dio, che agli inizi della creazione ti libravi sugli abissi del mondo, e trasformavi in sorriso di bellezza il grande sbadiglio delle cose, scendi ancora sulla terra, questo mondo che invecchia sfioralo con l'ala della tua gloria. Spirito Santo, che hai invaso l'anima di Maria, donaci il gusto di sentirci "estroversi". Rivolti, cioè, verso il mondo. Mettici le ali ai piedi perché, come Maria, raggiungiamo in fretta la città, la città terrena che tu ami appassionatamente. Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del Cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi preti. Rendili innamorati della terra, capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo se non sulla spalla del Maestro.

Contempliamo questa notte, con gratitudine e commozione, Dio che si fa Bambino. Riflettendo sull'incarnazione, lasciamoci conquistare da questo grande mistero di misericordia e generosità. Offiramoallora la nostra vita a quel Bambino: è indifeso, proteggiamolo; ha freddo, copriamolo, piange, consoliamolo; è povero, soccorriamolo...Nei nostri fratelli.
Maria Maistrini
mercoledì 14 dicembre 2011
Nelle tue braccia Maria ci rifugiamo
Il dono più caro che Dio potesse dare a noi uomini, dopo Gesù, è
la Madonna. Essa è la più santa di tutte le Sue creature, perché
doveva essere la madre del Redentore. La più ricca di tenerezza,
perché doveva essere madre nostra. Gesù è il capo, Maria è il
cuore della famiglia. Come madre di Gesù, ottiene da
lui tutto quello che vuole. Come Mamma nostra è pronta a darci
tutto ciò che domandiamo. Non solo pronta, ma desiderosa, fino
a sentirsi dispiaciuta quando noi non le chiediamo nulla. Tutti i
tesori di grazia acquistati da Gesù sono affidati alle sue mani.
Maria non giudica, è solo Madre e dispensatrice di grazie.
Nessuno ha fatto ricorso a lei senza essere esaudito. Per Maria
anche il peccatore più incallito ha diritto di figlio sul suo cuore
di Madre. Con le sue carezze materne cerca di aiutare ed avere
misericordia per le anime più traviate.
Affidiamoci al suo cuore di Madre. Invochiamola sempre. Dove
entra la Madonna fugge il diavolo. Ricordiamoci però che chi è
devoto di Maria deve allontanare il peccato, perché ogni peccato
crocifigge nuovamente il Figlio suo Gesù.
Ave Maria!
Maria Maistrini
giovedì 8 dicembre 2011
"Eccomi!" Sono la Serva del Signore
Tutte le volte che diciamo "SI" al Signore, sposando il Suo progetto di vita, non esiste in noi pentimento... quando camminiamo lontani dai sentieri della Fede ci destiniamo all'infelicità...vaghiamo verso la perdizione.
Quando l'Angelo del Signore portò l'annuncio a Maria, Maria non ebbe turbamento...si predispose all'ascolto...capì che questo era il disegno di Dio ed obbedì : “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto".
Rinnoviamo il nostro "SI" al Padre Celeste ogni giorno, facendo la Sua volontà, nelle grandi e piccole cose...ed il male non potrà mai minare le nostre esistenze...saremo sempre lontani dal peccato e la nostra anima sarà salva...degna del Regno dei Cieli.
Ave Maria!
mercoledì 7 dicembre 2011
Mia forza è il Signore
Non lo sai forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore, creatore di tutta la terra. Egli non si affatica nè si stanca,
la sua intelligenza è inscrutabile. Egli dà forza allo stanco
e moltiplica il vigore allo spossato. Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono: ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi
(Is.40,28-31).
Il mistero del Natale educa a tenere sempre legati Dio e
l'uomo, la fede e la vita, se stessi e gli altri. Cerchiamo di
vivere questi due principi della spiritualità cristiana: "Getta
sul Signore il tuo affanno ed Egli ti darà sostegno" (Sal 55,23)
e "Portate i pesi gli uni degli altri" (Gal 6,2).
In questo tempo d'Avvento, facciamo un bilancio di quelli
che possono essere i "pesi" della vita che gravano di più
e condividiamoli con Gesù, Egli ci ristorerà.
Ave Maria!
Maria Maistrini
domenica 27 novembre 2011
La salvezza arriva da Betlemme
come una grande famiglia, tutti uniti nella preghiera ed in particolare in questo
tempo di Avvento in preparazione al Santo Natale.
Il nostro dialogo con il Signore sarà intenso e si traccerà sulla pista che ci ha
indicato la nostra dolce Mamma Celeste..."la speranza viene da Betlemme".
Prepariamoci ad accogliere con amore il Signore nostra pace e, in questo tempo di Avvento vogliamo imparare ad accoglierlo nella fede, nell'amore.
VIENI RE DI GIUSTIZIA E DI PACE
Misericordia e verità si incontreranno, giustizia e pace si abbracceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo.
Ave Maria!
maria maistrini
martedì 22 novembre 2011
"Te lo dico in nome di Dio: non disperare"
Il Signore si è avvicinato tanto alle creature, che tutti conserviamo in cuore aneliti di altezza, ansia di salire in alto, di fare il bene. Se ora ridesto in te tali aspirazioni, è perché voglio che ti convinca della sicurezza che Egli ha posto nella tua anima: se lo lasci operare, servirai — dal tuo posto — come strumento utile, dall'efficacia insospettata. E affinché tu non ti allontani, per viltà, dalla fiducia che Dio ripone in te, evita la presunzione di disprezzare ingenuamente le difficoltà che appariranno sul tuo cammino di cristiano.
Non dobbiamo stupircene. Trasciniamo in noi stessi — conseguenza della natura caduta — un principio di opposizione, di resistenza alla grazia: sono le ferite del peccato originale, esacerbate dai nostri peccati personali. Pertanto, dobbiamo intraprendere quelle ascensioni, quei compiti divini e umani di ogni giorno — che sempre sfociano nell'Amore di Dio —, con umiltà, con cuore contrito, fiduciosi nell'assistenza divina, e tuttavia dedicando ad essi le nostre migliori energie, come se tutto dipendesse da noi.
Mentre lotti — una lotta che durerà fino alla morte —, non escludere la possibilità che insorgano, violenti, i nemici di dentro e di fuori. E, come se questo peso non bastasse, a volte faranno ressa nella tua mente gli errori commessi, forse abbondanti. Te lo dico in nome di Dio: non disperare. Se ciò avviene — non deve succedere necessariamente, né sarà cosa abituale —, trasforma la prova in un'occasione per unirti maggiormente al Signore, perché Lui, che ti ha scelto come figlio, non ti abbandonerà. Permette la prova, per spingerti ad amare di più e farti scoprire con maggiore chiarezza la sua continua protezione, il suo Amore.
Ti ripeto, fatti coraggio, perché Cristo, che ci ha perdonato sulla Croce, continua a offrire il suo perdono nel sacramento della Penitenza, e sempre, per giungere alla vittoria abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo [1 Gv 2, 1-2]. (Amici di Dio, 214)[Uscire] (S.Josemaria Escriv°)
venerdì 18 novembre 2011
CRISTO RE
Se ti ameremo saremo salvi qui, nell’ora della morte e dell’ultimo Giudizio.
mercoledì 16 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011 festa di San Giuseppe Moscati

ESEMPIO MIRABILE DI SCIENZIATO E LAICO CHE ESERCITO' QUOTIDIANAMENTE LA CARITA' NELLE CORSIE DEL DOLORE E DI SPERANZA CHE INIZIO E CONTINUO' FINO ALLA MORTE LA SUA SUBLIME
MISSIONE COMPIENDO TUTTO PER AMORE E DONANDO SENZA MISURA TESORI DI SCIENZA ILLUMINATI DALLA GRAZIA. IN QUESTO GIORNO A
LUI DEDICATO CHIEDIAMO AL SANTO DI NAPOLI E TANTO AMATO DA DIO LA SUA POTENTE INTERCESSIONE SU TUTTI NOI, IN PARTICOLARE
SUGLI AMMALATI NEL CORPO E NELLO SPIRITO.
AVE MARIA!
maria maistrini
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Chiesa del Gesù Nuovo - Napoli Festa di San Giuseppe Moscati
Mercoledì 16 Novembre 2011 * Programma
Ore 7 - 8 - 9 - 10 - 11 - 12 - 13: SS. Messe con omelia, all'altare maggiore.
Ore 17.30: SOLENNE CONCELEBRAZIONE
presieduta da S. Ecc. Mons. Lucio Lemmo -Vescovo Ausiliare di Napoli.
martedì 8 novembre 2011
L'AMORE SI COSTRUISCE (Per fidanzati e sposi) ( P.Pedron Lino)
Il Santo Rosario del Vaticano...pregate con me!!!
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Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.
La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).
«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).
Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.
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