domenica 3 febbraio 2013

L'Orazione coniugata con l'umiltà



L’ORAZIONE CONIUGATA CON L’UMILTA’ 


Nella mia vita ho sempre chiesto a Dio di farmi dono di qualcosa a cui avrei potuto utilizzare per il  bene comunitario. Egli mi ha ascoltata e mi ha concesso il dono “dell’orazione”.  Inizialmente pensavo che non fosse possibile: ho sempre pensato che la mia fosse presunzione perché volevo diventare una sorta di angelo sulla terra; poi pian pianino ho capito che il fondamenta per costruire l’edificio dell’orazione dov’essere “l’umiltà”.  Infatti la preghiera semplice fatta dagli umili vale più di tante parole o sublimi ragionamenti. Le grazie speciali che Dio concede durante la preghiera alle anime non le possiamo  intendere se non le sperimentiamo. Dio innalza l’umile, lo feconda e lo conduce nel deserto,
una volta giunti nel deserto raccolti nell’orazione ci poniamo dinanzi a Dio come il povero, muto e paralitico alla porta di un ricco. Dio non è uno che ascolta la voce, ma lui ama ascoltare i battiti del cuore. Lui è il MEDICO DIVINO, è Colui che cura le anime.  L’orazione frutto dell’unione con Dio è un tesoro nascosto che sta dentro di noi e lo si può trovare solo con l’aiuto di Dio. Il dono della preghiera non si fonda sui nostri meriti ma sulla misericordia di Dio.
Santa Teresa d’Avila parlando dell’orazione diceva: “TIENI PER QUANTO PUOI IL TUO SPIRITO ALLA PRESENZA DI DIO E SE QUALCHE VOLTA SI DISTRAE, NON TI TURBARE. I TURBAMENTI DELLO SPIRITO SERVONO PIUTTOSTO A DISTRARLO CHE A RICHIAMARLO. E’ NECESSARIO INVECE CHE LA VOLONTÀ  LO RICHIAMI TRANQUILLAMENTE.  SE PERSEVERAI COSI’, DIO AVRÀ’ PIETA’ DI  TE.”
Maria Maistrini

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Esposizione dei misteri

Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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