Nella mia vita ho sempre chiesto a Dio di farmi dono di qualcosa a cui avrei potuto utilizzare per il bene comunitario. Egli mi ha ascoltata e mi ha concesso il dono “dell’orazione”. Inizialmente pensavo che non fosse possibile: ho sempre pensato che la mia fosse presunzione perché volevo diventare una sorta di angelo sulla terra; poi pian pianino ho capito che il fondamenta per costruire l’edificio dell’orazione dov’essere “l’umiltà”. Infatti la preghiera semplice fatta dagli umili vale più di tante parole o sublimi ragionamenti. Le grazie speciali che Dio concede durante la preghiera alle anime non le possiamo intendere se non le sperimentiamo. Dio innalza l’umile, lo feconda e lo conduce nel deserto,
una volta giunti nel deserto raccolti nell’orazione ci poniamo dinanzi a Dio come il povero, muto e paralitico alla porta di un ricco. Dio non è uno che ascolta la voce, ma lui ama ascoltare i battiti del cuore. Lui è il MEDICO DIVINO, è Colui che cura le anime. L’orazione frutto dell’unione con Dio è un tesoro nascosto che sta dentro di noi e lo si può trovare solo con l’aiuto di Dio. Il dono della preghiera non si fonda sui nostri meriti ma sulla misericordia di Dio.
Santa Teresa d’Avila parlando dell’orazione diceva: “TIENI PER QUANTO PUOI IL TUO SPIRITO ALLA PRESENZA DI DIO E SE QUALCHE VOLTA SI DISTRAE, NON TI TURBARE. I TURBAMENTI DELLO SPIRITO SERVONO PIUTTOSTO A DISTRARLO CHE A RICHIAMARLO. E’ NECESSARIO INVECE CHE LA VOLONTÀ LO RICHIAMI TRANQUILLAMENTE. SE PERSEVERAI COSI’, DIO AVRÀ’ PIETA’ DI TE.”
Maria Maistrini
Nessun commento:
Posta un commento