Bisogna abbandonarsi totalmente a Dio ed accettare noi stessi nella gioia e nella sofferenza. La storia dell'umanià è profondamente segnata da sofferenza e da lutti. Sono convinta che attraverso la sofferenza troviamo il
Il tema della sofferenza deve essere affrontato sempre perché ci sarà sempre pianto, dolore, lutto, essi sono parte integrante della vita. Felice colui che è fedele al disegno di Dio e accetta di fare la Sua volontà, se non accettiamo questa realtà dalle mani di Dio che ci accompagna
alla vita e ci conduce alla risurrezione, rischiamo di cedere alla disperazione e a disorientarci.
Solo se ci abbandoniamo totalmente a Dio lasciandoci asciugare da Lui le lacrime riusciamo a sviluppare quell'energie vitali che tendono a maturare in noi... . La vita è così, è fatta di sacrifici,sofferenza, ma anche gioia.
Bisogna accettare se stessi con i propri limiti. Certo portare la croce è difficile e il dolore è duro da accogliere, ma diventa invisibile se ci abbandoniamo totalmente a Dio, perché Egli asciugherà ogni lacrima dai nostri occhi; la morte non esisterà più, non ci saranno più lutto, lamento e dolore.
Quanto è bella questa preghiera sulla sofferenza:
"Il mio penare è una chiavina d'oro... piccola ma che mi apre un gran tesoro. E' Croce, ma è la croce di Gesù: quando l'abbraccio non la sento più. Non ho contato i giorni del dolore; so che
Gesù li ha scritti nel Suo Cuore. Vivo momento per momento allora: il giorno passa come fosse un'ora. Mi han detto che guardata dal di là, la vita tutta un attimo parrà. Passa la vita, vigilia di festa; muore la morte... Il Paradiso resta. Due stille ancora dell'amaro pianto, e di vittoria poi l'eterno canto!"
(Gi. Bigazzi sj).
In conclusione... sulla terra siamo pellegrini e dobbiamo abituarci al pensiero della morte, perchè vivere e nascere in continuazione e morire è altro che l'ultima nascita.
(maria maistrini)
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