venerdì 30 settembre 2011

Vivere d'Amore


 Sono venuta al Carmelo per salvare
le anime, e sopratutto per pregare
per i sacerdoti.

“Non avendo vissuto nella loro intimità, non potevo capire lo scopo principale della riforma del Carmelo. Pregare per i peccatori mi rapiva, ma pregare per le anime dei
sacerdoti che io credevo più pure del cristallo mi pareva sorprendente! Ah! Ho capito la mia vocazione in Italia e non è stato andar troppo lontano per una conoscenza
tanto utile. Per un mese ho vissuto con molti santi sacerdoti e ho visto che, se la dignità li innalza al di sopra degli angeli essi sono tuttavia uomini deboli e fragili ... .
Se dei santi sacerdoti che Gesù chiama nel Vangelo sale della terra mostrano nella loro condotta che hanno un gran bisogno delle preghiere, che dire dei tiepidi? Gesù
non ha detto: “Se il sale diviene scipito, con che cosa lo rafforzeremo?”.
“Oh Madre! - continua la santa - com'è bella la vocazione che ha per scopo di conservare il sale destinato alle anime! E' la vocazione del Carmelo, poiché il fine
unico delle nostre preghiere e dei nostri sacrifici è di essere apostoli degli apostoli pregando per essi mentre evangelizzano le anime con le parole e soprattutto con gli
esempi ... . Bisogna che mi fermi, se continuassi su questo argomento non mi fermerei più '' (MA 157).



 VIVERE D’AMORE

Signore Gesù, tu hai detto: «Se uno mi ama,
metterà in pratica la mia parola, e il Padre mio lo amerà.
Io verrò da lui con il Padre mio e abiteremo con lui...
Come il Padre ha amato me, così io ho amato voi: rimanete nel mio amore». Vivere d'amore è custodirti, Verbo increato, Parola del mio Dio. Io ti amo e tu lo sai, o Gesù.
Lo Spirito di amore
mi incendia col suo fuoco. Amando te, Gesù, attiro il Padre nel mio debole cuore,
come tu hai detto. O Trinità, tu sei prigioniera del mio amore. Vivere d'amore
non è piantare la tenda sulla cima del Tabor,
ma salire con te sul Calvario, o Gesù, e desiderare il tesoro della croce.
Vivrò in cielo esultante, quando ogni prova
sarà passata per sempre.
Ma quaggiù voglio vivere d'amore, costi quel che costi,
pagando il prezzo della sofferenza. Vivere d'amore
quaggiù è un darsi smisurato, senza chiedere nessuna ricompensa. Senza far conti io mi dono,
sicura come sono che quando si ama non si fanno calcoli.
lo ho dato tutto al Cuore divino che trabocca di tenerezza!
Non ho più nulla.
La mia sola ricchezza è vivere d'amore.
Leggera è la fatica del cammino, ma se cado, o Gesù,
a ogni passo tu mi raggiungi. Di volta in volta mi sollevi, mi avvolgi nel tuo abbraccio, e mi dai la tua grazia.
lo vivo di amore.
Vivere d'amore
è un navigare incessante,
seminando nei cuori la gioia e la pace. Mi incita la carità, o mio Gesù,
perché ti vedo in tutte le anime sorelle. La carità, ecco la mia sola stella.
Alla sua luce, vogo diritta.
E sulla vela è scritto il mio motto: Vivere d'amore.
Vivere d'amore, che strana pazzia!
Il mondo mi dice: smettila di cantare e bada a non sprecare la tua vita.
I talenti che hai, impiegali utilmente! Ma amarti, Gesù, che perdita feconda! Tutto ciò che sono e che ho è tuo, Gesù. Io voglio cantare lasciando il mondo.
Io muoio di amore.
Morire d'amore, ecco la mia speranza: quando vedrò spezzati i miei lacci, Dio sarà la mia ricompensa:
non voglio altri beni.
Sono tutta presa dal suo amore,
e venga dunque a stringermi a sé per sempre. Ecco il mio cielo, il mio destino:
vivere d'amore.
Santa Teresa del Bambin Ge

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Il Rosario è composto di venti "misteri" (eventi, momenti significativi) della vita di Gesù e di Maria, divisi dopo la Lettera Apostolica Rosarium Virginis Mariae, in quattro Corone.

La prima Corona comprende i misteri gaudiosi (lunedì e sabato), la seconda i luminosi (giovedì), la terza i dolorosi (martedì e venerdì) e la quarta i gloriosi (mercoledì e domenica).

«Questa indicazione non intende tuttavia limitare una conveniente libertà nella meditazione personale e comunitaria, a seconda delle esigenze spirituali e pastorali e soprattutto delle coincidenze liturgiche che possono suggerire opportuni adattamenti» (Rosarium Virginis Mariae, n. 38).

Per aiutare l'itinerario meditativo-contemplativo del Rosario, ad ogni "mistero" sono riportati due testi di riferimento: il primo della Sacra Scrittura, il secondo del Catechismo della Chiesa Cattolica.



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