5.2.10 |
Messaggio del Papa per la Quaresima: l'uomo senza l'amore di Dio è incapace di attuare la vera giustizia

Nel terzo passaggio il Papa, spiegando come l’uomo possa superare il suo egoismo, ricorda il senso della giustizia secondo la sapienza ebraica: dare al povero, al forestiero, all’orfano e alla vedova “per l’israelita, non è altro che il contraccambio dovuto a Dio, che ha avuto pietà della miseria del suo popolo … Dio è attento al grido del misero e in risposta chiede di essere ascoltato, chiede giustizia verso il povero ... Per entrare nella giustizia è pertanto necessario uscire da quell’illusione di auto-sufficienza, da quello stato profondo di chiusura, che è l’origine stessa dell’ingiustizia”: è necessaria una “liberazione del cuore” che la sola Legge non è in grado di realizzare.
“L’annuncio cristiano - sottolinea il Papa - risponde positivamente alla sete di giustizia dell’uomo”: infatti, la giustizia di Cristo “viene dalla grazia, dove non è l’uomo che ripara, guarisce se stesso e gli altri”, ma è “il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo, fino a far passare in sé ‘la maledizione’ che spetta all’uomo, per trasmettergli in cambio la ‘benedizione’ che spetta a Dio”, secondo una giustizia, divina, “profondamente diversa da quella umana”. “Di fronte alla giustizia della Croce” – prosegue il Messaggio - ci si può ribellare, “perché essa mette in evidenza che l’uomo non è un essere autarchico”, ma ha bisogno di Dio “per essere pienamente se stesso”. Convertirsi a Cristo, allora, significa “uscire dall’illusione dell’autosufficienza per scoprire e accettare” con umiltà di essere poveri, di avere bisogno del perdono e dell’amicizia di Dio.
“Grazie all’azione di Cristo – continua Benedetto XVI - noi possiamo entrare nella giustizia ‘più grande’, che è quella dell’amore (cfr Rm 13,8-10), la giustizia di chi si sente sempre più debitore che creditore, perché ha ricevuto più di quanto si possa aspettare”. “Forte di questa esperienza – conclude il Papa nel Messaggio per la Quaresima - il cristiano è spinto a contribuire a formare società giuste, dove tutti ricevono il necessario per vivere secondo la propria dignità di uomini e dove la giustizia è vivificata dall’amore”.
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